“Occorre rimodulare i Servizi per l’impiego, su di loro si è investito pochissimo”. Lo ha detto Sebastiano Fadda, Presidente dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP), nella Sala Consiliare della Rocca dei Rettori nell’ambito di una iniziativa seminariale e di studio sul tema: “Le politiche attive del lavoro ed il ruolo di studio sulle politiche attive del lavoro ed il ruolo dei Servizi per l’Impiego”.
In Campania questi servizi sono transitati nelle competenze esclusive della Regione che le ha revocate, dopo la legge n. 56 del 2014, alle Province. E proprio il Presidente della Provincia di Benevento Nino Lombardi ha evidenziato un’altra criticità dei servizi per l’Impiego: “Mancano sinergia e coordinamento tra gli enti pubblici che non riescono a far incrociare i dati disponibili in materia di mercato del lavoro e di reddito della popolazione”.
Fadda ha sottolineato: “Registrano una grande debolezza soprattutto nell’area delle politiche cosiddette “attive”. Il 2,6 del pil in Italia contro una media europea del 2%; mentre per le politiche “attive” si spende in Italia lo 0,22% del pil contro una media europea dello 0,61%. Ma la debolezza delle politiche attive si manifesta soprattutto nei servizi per il lavoro. Questi, oltre a risentire della esiguità dei finanziamenti, registrano grandi limiti sul piano dell’efficienza e sul piano dell’efficacia”.
Quindi ha aggiunto: “Tutti i responsabili delle politiche e gli attori operanti nel mercato del lavoro sono chiamati a formare una rete integrata di collaborazione nel quadro di un sistema organico di politiche del lavoro. I servizi per l’impiego assolvano al compito di favorire efficacemente l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. In particolare bisogna considerare tre aspetti: la chiarezza sulle funzioni che i Centri per l’impiego devono svolgere nelle dinamiche dei mercati del lavoro locali; le dotazioni tecnologiche e l’efficienza organizzativa dei Centri, l’adeguamento delle competenze degli operatori dei Centri. Tutti i responsabili delle politiche e gli attori operanti nel mercato del lavoro sono chiamati a formare una rete integrata di collaborazione nel quadro di un sistema organico di politiche del lavoro”.
Presente questa mattina anche Pasquale Lampugnale vice presidente Piccola industria Confindustria che ha sottolineato: “Occorre investire maggiormente sulle politiche attive. Esiste una grande differenza tra percorsi di formazione anche universitarie con quello che le imprese chiedono realmente. La formazione tecnica può essere un aiuto per recuperare il gap tra domanda e offerta di lavoro”.