Tramandare la memoria ai giovani. Si riassume in questo incipit il senso e la ragione fondamentale del 25 Aprile in questo 2025, 80° anniversario della Liberazione del Paese dal nazi-fascismo a conclusione della catastrofica II Guerra Mondiale. E’ stato questo il messaggio che Amerigo Ciervo, presidente provinciale dell’ANPI, ha voluto lanciare dal corteo tradizionale. A memoria mai in tanti avevano partecipato a questa manifestazione nelle strade cittadine del capoluogo sannita, con tanti giovani, insieme a persone più avanti negli anni a sfilare sotto le bandire principlamnte della Pace, ma anche dietro gli striscioni dell’Anpi. I manifestanti sono partiti da Piazza Orsini con le note di “Bella Ciao”, il canto che tradizionalmente segna la lotta al nazi-fascismo e per la Libertà, che alcuni Sindaci del Centro Nord hanno vietato in omaggio, è stato detto, a quella “sobrietà” invocata dal Governo Meloni in questi giorni di lutto nazionale per la morte del Papa Francesco. Ebbene a Benevento non solo si è cantato “Bella ciao”, ma una banda ha aperto il lungo corteo proprio con “Bella ciao”, eseguita dai fiati e scandita dai tamburi, ma alla chiusura del corteo un fuoristrada con altoparlanti, guidata personalmente dal Segretario della Cgil Luciano Valle, ha continuato a diffondere nell’aria le note e le parole celebri di questa marcia conosciuta in tutto il mondo: La sfilata è durata a lungo, tale era la partecipazione: militanti di Associazioni di diverso orientamento politico, degli stessi Scout, alla presenza di esponenti di Partito, o meglio del solo Pd con il suo segretario provinciale Cacciano. Il corteo si è infine attestato in quella Piazza che chiameremmo ancora Giacomo Matteotti, visto che la tabella campeggia ancora “in su la vetta” delle mura.
E’ un 25 aprile quello di questo 2025 pregno di significato incrociando molti eventi epocali a livello internazionale perché, innanzitutto, cade all’indomani della morte del Papa argentino e nel pieno delle giornate del lutto per la morte del Papa Bergoglio, disposte dal Governo. La “raccomandazione” alla sobrietà è stata raccolta soprattutto nei commenti privati tra i partecipanti alla manifestazione, ciascuno dei quali ironicamente invitava l’altro a comportarsi appunto in modo sobrio per “sfottere”in qualche modo il Governo per questa assurda gaffe.
In realtà, tutti avevano piena consapevolezza del fatto che la lunga transizione italiana verso una condivisa e pacifica visione di quegli eventi tragici che furono vissuti da milioni di italiani tra il 1943 e il 1945 sia ben lontana dall’essersi conclusa. Lo steccato che divide ancora tanti italiani è ancora alto tra gli epigoni di Salò ed il resto del mondo.
E, tuttavia, Amerigo Ciervo ha indicato come nella scottante attualità insista uno dei motivi salienti per annoverare questo 25 Aprile: innanzitutto, le guerre: quella di Gaza, quella in Ucraina, con i morti, i troppi morti, moltissimi dei quali bambini; i diritti delle persone ancora negati e offre motivi di riflessione sulla portata della Liberazione figlia della Resistenza e che ha fornito alla nuova Italia una Carta costituzionale.
Molto significativa è stata la presenza del Sindaco Clemente Mastella con la fascia tricolore che non ha mancato di fare sentire la sua voce nel portare i saluti istituzionali. “Bisogna attrarre come un magnete l’attenzione delle giovani generazioni ad ottant’anni da quelle giornate, allargando la memoria e facendo in modo che la conoscenza dei fatti sia continuamente assicurata”. Mastella ha ricordato come la partecipazione alla Liberazione fu corale con tanti esponenti della politica e del più complessivo mondo cattolico. Forte il richiamo del primo cittadino nel commemorare Papa Francesco, la sua opera, la sua figura, il Papa degli ultimi dei deboli. Il sindaco ha quindi ricordato i valori della resistenza e dei conflitti in Ucraina e in Medioriente. Qualche debolissima contestazione è arrivata sul palco da un gruppo di Pro-Pal, che era raccolto sotto il Campanile di Santa Sofia,: Ma stella ha raccolto la contestazione, ma ha dichiarato che proprio questo significa che appunto la LIberazione consente a tutti di manifestare.
Ciervo ha sottolineato: ” questa ricorrenza assume tratti alla realtà storica che viviamo . Le diseguaglianze che crescono quotidianamente. Vogliamo farci sentire ricordare il valore fondante della ricorrenza richiamare a quei ideali per dare risposte , le più giuste alle giovani generazioni”.
Sui giovani il presidente Ciervo ha sottolineato: ” bisogna lavorare sulla memoria. quando moriranno i vecchi partigiani, abbiamo la necessità dio trasferire quei valori a loro. Devono essere il cemento per il domani”