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Tutto rimandato. Chi sperava di vedersi consegnare la testa di Matteo Andreoletti su un piatto d’argento dovrà rassegnarsi. Il pari di Latina, al termine di una prestazione in cui è mancato solo il gol, fa slittare ogni possibile decisione al post Catania, il crocevia della stagione della Strega. Una vittoria contro gli etnei manterrebbe lo status quo e fare spostare l’attenzione interamente sul mercato. Un pareggio o, peggio ancora, una sconfitta riporterebbero invece il mirino sul tecnico bergamasco che, a quel punto, rischierebbe seriamente di non arrivare al “traguardo del panettone“. 
Le due settimane senza impegni calcistici a cavallo tra Natale e Capodanno, in attesa di tornare in campo il giorno dell’Epifania contro la Turris, potrebbero convincere il presidente Oreste  Vigorito a rivedere i piani estivi. Dopo la sconfitta con l’Avellino, il numero uno giallorosso ha avuto un confronto sia con Carli che con Andreoletti, fidandosi del proprio direttore tecnico e concedendo una sorta di “proroga“, questa volta potrebbe invece scegliere di firmare un nuovo esonero.
Il futuro del tecnico, dunque, dipenderà molto verosimilmente dalla sfida con il Catania che chiuderà il girone d’andata e da questa situazione dipenderanno anche le successive strategie di mercato. Perché è indubbio che i problemi del Benevento non si possano circoscrivere al solo Andreoletti, costretto a districarsi tra mille difficoltà.
Il tecnico ha parlato di rosa lunga e della difficoltà di allenare trenta giocatori. Un pensiero condiviso con lo stesso Vigorito, ma nell’organico giallorosso in molti hanno fallito, deludendo le aspettative. Tracciare un bilancio spetterà soprattutto a Carli, atteso da un’altra impegnativa sessione di mercato.
Il ciclone calcioscommesse ha portato alla decisione di mettere fuori rosa Pastina, privando la squadra dell’unico centrale di piede mancino a disposizione. Andrà fatta una valutazione definitiva perché è chiaro che senza il difensore di Battipaglia servirà puntellare la retroguardia con un nuovo tassello. Dilemmi anche a centrocampo, dove Agazzi continua a fare fatica in cabina di regia e dove bisognerà prendere atto della missione fallita con Tello e degli stenti di Kubica.
Il reparto sotto processo, però, è soprattutto l’attacco. Diciassette reti messe a segno in diciotto partite, solo Brindisi (14), Catania, Foggia e Messina (15) hanno fatto peggio di Marotta e compagni. Una squadra a digiuno da 321 minuti, in sette circostanze incapace di trovare almeno un gol e solo cinque volte in grado di segnare più di una rete in una partita. Numeri impietosi che fotografano il momento attuale di un reparto che andrà inevitabilmente ritoccato. La decisione di cambiare modulo, optando per le due punte, imporrà la necessità di “allungare la coperta“, unita alle valutazioni in merito ai vari Bolsius, Ciano e Ciciretti, altra scommessa dal sapore amaro.
Se ci sarà bisogno di sfoltire, bisognerà pensare anche ai giusti rinforzi perché le carenze e gli infortuni non hanno certo fatto vivere una prima parte di stagione agevole. Molto dipenderà dall’esito della partita di sabato, in ballo non ci sarà solo un Natale sereno per il Benevento ma molto di più.