“E’ un momento in cui si parla tanto ma di fatti ne vedo molto pochi”. Così don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione “Libera“, ha risposto ai giornalisti sulla lotta alle mafie a margine di un incontro a Castelvenere con circa 800 studenti dell’istituto turistico- alberghiero. Un momento di grande riflessione sui temi della legalità e del contrasto alle mafie, ma soprattutto di sensibilizzazione per i giovani: “A parole tutti ci sono – ha detto don Luigi – ma mi sembra che ci sia una sottovalutazione del problema. Ci sono grandi operazioni da parte delle forze dell’ordine e dei magistrati, ma poi se dall’altra parte non si fanno altri tipi di interventi tutto svanisce. La lotta alla mafia significa più cultura, più scuola, più politiche per i giovani. E’ una società che si preoccupa per i giovani ma non se ne occupa come si dovrebbe”.
A fare gli onori di casa c’erano il dirigente scolastico Nazzareno Miele ed il sindaco Alessandro Di Santo il quale ha ricordato che “a Castelvenere, uno dei pochissimi comuni delle aree interne, da anni c’è un bene sequestrato alla camorra che non si riesce a sistemare, nonostante la partecipazione ai bandi per ottenere un finanziamento, per darlo poi in dotazione a chi opera contro le mafie” ha spiegato.
Don Luigi nel suo discorso ha fatto un lungo excursus, dai primi passi della sua giovinezza al contrasto alla povertà e alle dipendenze, fino alle battaglie per la confisca dei beni della mafia. Don Luigi ha inoltre spiegato il significato del nome dell’associazione ‘Libera’: “La libertà è un evento fondamentale e passa attraverso la dignità del lavoro, la possibilità di usufruire di servizi pubblici, non come strumento di clientela ma come diritto” ha detto.
Ringraziando don Luigi Ciotti per la sua autorevole presenza, il dirigente scolastico Miele e il referente provinciale di Libera di Benevento Michele Martino per l’iniziativa, ma soprattutto i tanti giovani intervenuti, Di Santo ha aggiunto: “La Chiesa riesce ad unire più della politica. Il bene sequestrato alla camorra che insiste sul nostro territorio è a disposizione di chiunque intenda sensibilizzare i giovani per lottare le mafie. Da anni, come Comune, partecipiamo a bandi per ottenere finanziamenti volti alla ristrutturazione del bene sequestrato per poi concederlo ad associazioni, ma alla fine veniamo esclusi dalle graduatorie utili perché il nostro territorio fa registrare un basso indice di criminalità”.