“Ho seguito con attenzione il dibattito interessante che si è sviluppato sulla realizzazione della strada a scorrimento veloce Caserta-Benevento e di cui sono state protagoniste diverse personalità. Sento, perciò, il dovere di intervenire avendo, anch’io, speso non poche energie perché vedesse la luce un’opera così strategica e fondamentale per le sorti del Sannio.
Dalle prospettazioni dei vari protagonisti del dibattito è emerso che molti sono favorevoli alla realizzazione dell’importante strada a scorrimento veloce e qualcuno, invece, per la preoccupazione dell’impatto ambientale, sfavorevole.
È campeggiato pure un raccapricciante interrogativo: chi e perché ha ostacolato la realizzazione di un’opera decisamente indispensabile per le sorti del Sannio?
Si impone la necessità a questo punto di ricordare che il Sannio é tagliato fuori dalle aree di sviluppo economico-turistico-industriale, essendo la zona forse più interna della Campania e priva di un raccordo stradale veloce che lo colleghi alle grandi direttrici autostradali.
Questa fu la incontestabile ragione per la quale quarant’anni orsono mio Padre, allora Consigliere Regionale e Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, intuendo la necessità della realizzazione di opere strategiche che liberassero il Sannio dall’isolamento, attraverso un corridoio che ci collegasse velocemente all’Adriatico e al Tirreno, fece una battaglia senza precedenti per porre le basi della realizzazione della strada a scorrimento veloce Benevento-Caserta. Propose e ne ottenne, così, l’inserimento nel piano triennale 1983/85 della Regione Campania, che fu licenziato dalla Commissione Speciale e successivamente approvato dal Consiglio Regionale.
La battaglia fu così aspra che mio Padre, per difendere le ragioni del Sannio, entrò in crisi con il suo stesso partito, la Democrazia Cristiana, minacciando, politicamente, che avrebbe votato contro le proposte della maggioranza, di cui faceva parte, se non fosse stata inserita e approvata, nel Piano Triennale 1983/85, la previsione della realizzazione della Caserta-Benevento, oltre che della Fortorina, della Fondo Valle Isclero, della Valle Caudina-Pianodardine e di altre opere strategiche per lo sviluppo del Sannio.
Trascorsero circa 30 anni di inerzia in ordine alla necessità di avviare l’opera, e solo nel 2013/2014, per l’impegno dell’allora Assessore Regionale ai Trasporti Sergio Vetrella, su mie quotidiane e asfissianti sollecitazioni, quando ero Assessore Regionale, ci fu l’accordo Stato-Regione che sancì che l’opera consistesse in una strada a scorrimento veloce e non in una autostrada, per evitare sia un forte impatto ambientale sia l’aggravio del pedaggio per gli utenti.
Il tutto impose l’affidamento della procedura di realizzazione all’ANAS, previo esborso da parte della Regione Campania di 100 milioni di euro per quota sua.
L’opera fu, quindi, inserita nel piano quinquennale ANAS 2014/2019, per essere poi differita al piano 2019-2024.
All’interrogativo posto da qualcuno su chi e perché hanno ostacolato un’opera oggi fondamentale almeno per la sopravvivenza del Sannio, che rischia di scomparire per la desertificazione demografica certificata dall’ISTAT e dal Censis, occorre davvero indagare.
Posso solo dire che mio Padre, prima, e io, dopo, abbiamo avvertito sulla nostra pelle le forze contrarie di interessi trasversali.
Spero con tutta la mia anima e con tutto il mio cuore che l’opera sia realizzata per la sopravvivenza della nostra terra e per non vivere più il dramma quotidiano di tanti giovani che se ne vanno”.
Vittorio Fucci