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La “Casa di Jonas” è il progetto che l’amministrazione comunale ha inaugurato pochi giorni fa e che rientra nei finanziamenti Pics, una struttura da riqualificare al quartiere Pacevecchia che punta, o dovrebbe puntare, ad un’assistenza (solo diurna?)  per i malati di Alzheimer e le persone affette da disturbi dello spettro autistico.

Il condizionale è d’obbligo perché abbiamo assistito all’inaugurazione di una casa con un bel nome ma che non ha un reale progetto di base: ad oggi quell’edificio non è censito all’interno delle strutture dell’Asl di Benevento. Quando un ente pubblico da il via ad una nuova struttura sociosanitaria, infatti, bisognerebbe aver prima concertato con l’Asl perché l’infrastruttura sia parte del piano sanitario locale.

Abbiamo chiesto più volte in commissione se ci fosse stato un dialogo tra Asl e Comune in merito, ricevendo solo risposte negative: la casa si sta realizzando, ma nel piano sanitario locale non c’è alcuna previsione di questo edificio. In sostanza è come se avessero inaugurato un immobile che non è contemplato in un piano regolatore. Ciò comporterà che la casa verrà realizzata, saranno comprati gli arredi e si aspetterà successivamente che qualcuno la metta in funzione, senza che ci sia stata alcuna programmazione preventiva della sua sostenibilità economica e di come il fabbisogno sociale potrà trovare una risposta accreditata in quelle mura.

Questo, di fatto, è il problema dell’inaugurazione. Non solo il tono propagandistico, ma la totale assenza di una programmazione che dica una parola chiara sulla futura funzionalità.

Dunque ci chiediamo: come si sosterrà la struttura che dovrebbe essere innovativa per il welfare locale? Oggi sappiamo che si prediligono strutture leggere e smart a i grandi casermoni, soprattutto perché il principale valore di un’opera di welfare non è tanto l’edificio in sé ma la quantità sufficiente del personale in servizio e la qualità dello stesso, ma quando un’opera ha già costi fissi importanti (si pensi ai costi energetici e manutentivi) spesso è proprio il costo del personale a soccombere.

Sostanzialmente una inaugurazione difficile da poter festeggiare. Sarebbe utile, invece, che il Sindaco e gli uffici tecnici diano un chiaro indirizzo sulla vita futura dell’opera e ne mettano a conoscenza anche la commissione Affari Sociali, di cui Angelo Moretti, capogruppo Civico22, fa parte.