Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – “Nella notte un rumore ha allertato un poliziotto penitenziario e ha poi indotto nella casa circondariale di Benevento pur mantenendo l’ordinario servizio vigilanza, per non indurre allarme, a predisporre un servizio controllo nel primo mattino. Servizio controllo che ha effettivamente confermato il sospetto che quel rumore potesse essere un drone utilizzato per introdurre nella casa circondariale degli oggetti vietati”, quanto notiziato dal Coordinatore nazionale del SiNaPPe, Fernando Mastrocinque, rispetto alla casa circondariale di Benevento.
“L’operazione controllo e prevenzione all’alba da parte dei poliziotti penitenziari di Benevento, con perquisizione in una sezione della casa circondariale, ha consentito di rinvenire infatti ben undici telefonini, di cui nove smartphone e due mini cellulari ed ancora otto Sim card e circa seicento grammi di hashish. Materiale introdotto nella notte con un drone. Grazie alla professionalità altissima dei poliziotti penitenziari in servizio è stato possibile intercettare il plico contenente il materiale, che era finito nella mani di un detenuto originario del napoletano”, ha aggiunto Fernando Mastrocinque.
“Non possiamo che congratularci per la brillante operazione e sottolineare lo spirito di servizio e la dedizione al dovere che contrassegna i poliziotti penitenziari. Resta però aperta e da risolvere la questione di investimenti specifici da parte del Dap su misure tecnologiche specifiche per contrastare l’utilizzo sempre più ricorrente di droni per fare entrare dall’esterno in carcere droga e telefonini”, la conclusione del coordinatore nazionale del SiNaPPe.