C’erano sei smartphone, quattro micro-telefonini e un grosso quantitativo di sostanza stupefacente nel drone avvistato e individuato dalla Polizia Penitenziaria, la scorsa notte, nel carcere di Benevento. A rendere noto l’episodio è il segretario regionale Campania AS.P.Pe confederata CON.SI.Pe Luigi Castaldo per il quale, “purtroppo nonostante l’inasprimento delle pene relative all’introduzione ed al possesso di materiali e sostanze non autorizzate all’interno di un penitenziario (reato previsto dall.art.391 ter del C.P. entrato in vigore il 21/10/2020 con rafforzamento delle sanzioni – condanne fino a sei anni – qualora si ha contatto con detenuti al 41bis) il business della criminalità non ha remore, mentre per qualcuno la presenza di droni è un miraggio”.
Per il segretario generale Asppe confederata Consipe Claudio Marcangeli, “mentre qualcuno si preoccupa di dignità dei ristretti, di trattamento, di torture e di come ampliare i benefici per la popolazione detenuta, la criminalità non perde tempo ed investe in tecnologia per i propri fini illeciti in barba ad un sistema penitenziario che fa acqua da tutte le parti”. Per i due sindacalisti AS.P.PE, “urge un efficace e lungimirante piano organizzativo del sistema penitenziario che metta in primo piano il benessere del Personale di Polizia Penitenziaria”. Castaldi e Marcangeli, infine, plaudono le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria “che ogni giorno, nonostante tutto, espletano con alto senso del dovere e spirito di sacrificio il proprio mandato istituzionale”.