Benevento – Oggi il commiato ufficiale di tre vertici dell’Arma dei Carabinieri dal Sannio. Il Colonnello alla guida del Comando Provinciale Germano Passafiume lascia il Sannio per andare nella Capitale, dove svolgerà un altro e diverso incarico. Il Comandante della Compagnia di Montesarchio, il Colonnello Leonardo Madaro, lascia la Valle Caudina per andare a Napoli presso la polizia militare. Saranno sostituiti, rispettivamente, dal Comandante Enrico Calandro e dal tenente dei Carabiniere Virginia Coni, proviene dalla compagnia di Cerignola. Saluta anche il vice comandante del reparto operativo provinciale il tenente colonnello Alfredo Zerella, destinato al vertice del Reparto operativo di Campobasso.
Il Colonnello Passafiume, nel riassumere il lavoro svolto presso il Comando di via Meomartini, ha osservato come nei tre anni di attività siano stati registrati un aumento dei reati legati alla violenza di genere, a causa principalmente della pandemia e del forzato lockdown che ha fatto esplodere un fenomeno che in passato era “sommerso” o poco denunciato dalle vittime. I reati contro il patrimonio, invece, sono da considerarsi nella media dei periodi precedenti.
Il Colonnello ha dichiarato di aver particolarmente amato il territorio sannita, nel quale si ripromette di tornare in visita privata, oltre che per salutare i Colleghi militari in servizio.
“Sono onorato della possibilità che mi è stata data di poter dirigere questo Comando Provinciale. Abbiamo ottenuto risultati importanti, ricevendo apprezzamenti da parte delle autorità. I Carabinieri hanno lavorato molto bene nell’attività quotidiana di prevenzione e sostegno nelle categorie dei più fragili. Per chi vorrà denunciare ogni problema, la Caserma è sempre aperta. Noi possiamo intervenire“.
Tre anni al servizio a Benevento durante l’esplosione della pandemia da Covid 19 per Passafiume: “E’ stato un periodo complesso, è emerso un dato che prima era nascosto: il reato della violenza di genere. Il protocollo sul codice rosso che è stato firmato con tutti gli enti in campo ha permesso alle vittime di prendere coraggio, dichiarare e denunciare situazioni incancrenite nel tempo“.