Mentre altrove in Italia i concerti di Capodanno si tengono solitamente nei capoluoghi di regione, in Campania assistiamo quest’anno ad un panorama variegato di iniziative musicali e di intrattenimento che coinvolgono diverse città.
Napoli si prepara a quattro giorni di festa, dal 29 dicembre al 1° gennaio, con un ricco cartellone di eventi che vedrà alternarsi numerosi artisti della scena musicale italiana. Particolarmente atteso è il concerto in piazza del Plebiscito, dedicato a Pino Daniele, che ospiterà sul palco nomi del calibro di Loredana Bertè, James Senese, Sal Da Vinci, Massimiliano Gallo, Geolier e non solo, per cinque ore di spettacolo continuato.
Anche Salerno avrà il suo momento clou con il live di Giorgia, un evento dal costo complessivo di circa 500mila euro, mentre ad Avellino sarà Coez ad intrattenere il pubblico con un’organizzazione che ha richiesto un investimento di 200mila euro.
Situazione diversa per Caserta, che da tempo non propone eventi per attendere il rintocco della mezzanotte. E Benevento? In città da alcuni anni ormai si sceglie di non organizzare il concerto in piazza, soprattutto a causa di un budget comunale che non consentirebbe un live di grande richiamo e quindi si preferisce ripartire i fondi per altri piccoli eventi che vanno a comporre l’articolato cartellone della rassegna “InCanto di Natale“.
Una scelta che divide l’opinione pubblica: da un lato alcuni cittadini rimpiangono l’assenza di un grande evento in piazza – l’ultimo ci fu nel 2019 con Guè Pequeno, Franco Ricciardi e Ivan Granatino in piazza Castello prima dell’Epifania, e ancora nel 2018 la notte di San Silvestro con vari gruppi dislocati nelle piazze del centro storico, nel 2017 invece il brindisi di mezzanotte con Arisa – dall’altro c’è chi preferisce trascorrere la notte di Capodanno in modo più intimo, tra familiari e amici o addirittura fuori città.
Difatti la mancanza di un grande evento può essere interpretata non solo come una limitazione, ma anche come un’opportunità per riscoprire tradizioni più genuine. I cittadini possono così optare per il classico cenone in famiglia – considerato che partecipare ad un evento live il 31 dicembre implica di fatto saltare la lunga cena – o approfittare delle numerose proposte dei ristoranti locali, contribuendo in tal modo a sostenere l’economia cittadina e al contempo mantenendo comunque vivo lo spirito festoso e aggregativo delle celebrazioni di fine anno.