Benevento – “Quando questa squadra subisce un’azione pericolosa o un gol, qualcosa paga. Oggi è stato evidente, dopo il gol non c’è stata reazione. Nei momenti negativi non abbiamo reazione, dobbiamo lavorare sull’aspetto mentale“.
Una dichiarazione vecchia, ma tremendamente attuale. A leggerle di getto, le parole riportate potrebbero essere attribuite a Fabio Cannavaro. In realtà, a pronunciarle fu Fabio Caserta addirittura due mesi fa. Era il 15 agosto e la Strega aveva appena incassato la prima sconfitta in campionato, perdendo al “Ciro Vigorito” contro il Cosenza.
Di acqua (e non solo) sotto i ponti ne è passata parecchia da quel giorno, eppure il Benevento attuale palesa ancora gli stessi limiti e gli stessi problemi che il tecnico di Melito di Porto Salvo aveva manifestato nella conferenza stampa post partita. Un male atavico, a cui nemmeno il repentino e tardivo cambio di rotta sul mercato ha posto rimedio.
Non sono bastati gli arrivi dei vari Ciano, Simy e Schiattarella a risolvere il problema. Alzato il tasso di esperienza, mettendo da parte l’idea estiva di un progetto giovani, le difficoltà sono rimaste le medesime e se ne è accorto lo stesso Cannavaro. “Nel primo tempo siamo stati belli ma temevo che venissimo meno sotto l’aspetto mentale e così è stato. Più che l’aspetto fisico ha inciso l’aspetto mentale, non possiamo concedere così tanto“, è stato il pensiero del tecnico partenopeo dopo la debacle interna con la Ternana.
Problemi, insomma, che hanno radici profonde. A lanciare l’allarme era stato Fabio Caserta, ma le sue parole passarono sottotraccia, messe a tacere da un ambiente ormai in rotta con la gestione dell’allenatore calabrese. Adesso quegli stessi problemi si sono riproposti in maniera assordante e spetterà al nuovo tecnico scavare a fondo per cercare di trovare l’origine di un malessere che condiziona palesemente il rendimento in campo della squadra.
Un obiettivo reso ancora più complicato considerando un’infermeria affollata. In vista della trasferta di Como, Cannavaro spera di recuperare almeno Acampora e Simy, in attesa di conoscere le condizioni di Tello, costretto al cambio per un fastidio muscolare. Una condizione da monitorare e un aspetto mentale da non trascurare, una missione tutt’altro che semplice per l’ex pallone d’oro che confidava in un successo per ritrovare quella fiducia che aiuta a lavorare meglio.