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Una lunga intervista quella rilasciata da Fabio Cannavaro al Corriere dello Sport. Il tecnico della Strega, rispondendo alle domande di Tullio Calzone, ha parlato del momento che sta attraversando la compagine giallorossa e di molto altro. Riportiamo un estratto delle dichiarazioni dell’allenatore partenopeo.

Calcio italianoSono rientrato dopo anni e l’ho trovato molto diverso. Si ragiona di meno. Ero abituato a lavorare con 12 o 13 nazionali. Ma in Cina avevo allenato anche in B. Diciamo che sono ripartito da zero. Ma non è stato un problema. Anzi. Il Benevento mi va benissimo.

MomentoLa vittoria di Ferrara ci è servita a lavorare in serenità. Abbiamo altri problemi da risolvere. Ho avuto una dozzina di calciatori fuori. Ma ho un gruppo eccezionale. Sono stati bravi i ragazzi a reagire alle difficoltà. A compattarsi. Contro Spal e Reggina gare difficili.

RegginaGli arbitri possono sbagliare. Tuttavia nell’azione del gol contestato, il mio giocatore non fa volume davanti al portiere amaranto e non partecipa all’azione. Poi con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Io penso che se uno è più forte in campo quasi sempre vince. Le polemiche non le alimento.

MentalitàMi piace un calcio offensivo e di qualità. Giocarmela con tutti con aggressività, ma anche ragionando con e senza palla. Sono consapevole, tuttavia, che ci sono tanti modi di vincere.

BeneventoQuando non ho accettato di guidare la Polonia, ho fatto una scelta che si è rivelata sbagliata. Poi solo rumors. E mi sono reso conto che mi sarei dovuto mettere in discussione per non restare a piedi un altro anno. Comunque, a convincermi non è stato il presidente, ma il direttore Pasquale Foggia, mio amico. Anche se le ambizioni di Vigorito hanno fatto il resto. Mi trovo benissimo. La voglia di allenare e di rimettermi in gioco è stata decisiva. Vorrei dimostrare che in Cina non ho fatto le vacanze e che posso lavorare ovunque. Il Benevento cresce ogni giorno. Io vorrei dare qualcosa ai miei nelle motivazioni e nella mentalità che ho dovuto praticamente ricostruire. Se pensiamo in grande, certamente è un’opportunità una B così equilibrata. Una gara alla volta però. Sono convinto che cresceremo, evitando di essere impazienti. Ci sono problemi in parte dovuti alla costruzione per tappe del gruppo. Altri sono scaturiti da infortuni. Speriamo di recuperare tutti per la sosta. Poi vediamo cosa succede. Ma ogni cosa dipende da noi.

ProblemiLa squadra era abituata a ragionare poco. Si basava molto sui duelli. Ma non per responsabilità dell’allenatore precedente. Poi gli infortuni a raffica: Tello, Farias, Simy, per esempio, non li ho mai avuti. E non sono i soli. Inoltre non è facile quando si subentra. Vuol dire che qualcosa si è sbagliato all’inizio e rimediare non è scontato. Serve lavoro per ricostruire. Sappiamo di avere un organico importante e ce la giocheremo sino alla fine. Ora testa solo al Palermo.

FuturoI ragazzi hanno capito che ce la possiamo giocare con tutti. Se ci ricompattiamo risaliremo. Ci sono antagoniste forti, ma il nostro destino lo decidiamo noi. Dobbiamo uscire da questa situazione il prima possibile. Questo è un torneo durissimo. Ma ogni turno ci regala novità. Dobbiamo essere umili e cogliere le opportunità che certamente sapremo costruirci o che capiteranno sulla nostra strada.

MercatoNon ho ancora fatto richieste. Abbiamo tanti giocatori fuori. Faremo valutazioni mirate per accrescere le nostre potenzialità. Ma al completo questa squadra vale.

VigoritoForse ho chiesto più io a lui che lui a me. Servono strutture. E i grandi risultati ottenuti in passato non sono garanzia per il futuro. Il presidente ha capito le difficoltà del momento e ci sta vicino.

TifosiSolo lavoro. Ma si avverte un’aria diversa anche tra la gente.

DimissioniUn atto dovuto per fare chiarezza. Quando non arrivano i risultati bisogna trarre le conseguenze e assumersi le proprie responsabilità. Io e il direttore sportivo siamo amici. Ma non è stato un tentativo di abbandono. Anzi. Il fatto che sono state respinte le dimissioni ha dato forza a me e responsabilizzato il gruppo.