Nell’ambito del seminario organizzato dall’Asia e dal Comune di Benevento sul ‘focus rifiuti’, nel capoluogo sannita questa mattina era presente anche Giuseppe Bruno, presidente della neonata Camera di Commerico Irpinia Sannio, nell’occhio del ciclone di una contestazione interna, sia in giunta che in consiglio, che lo vede sotto i riflettori dell’opinione pubblica poiché oggetto di una richiesta di dimissioni dall’ancora fresco incarico presidenziale.
“Io non mi dimetto nemmeno se mi sparano – ha tagliato corto Bruno sul punto – ma per una questione di senso del dovere, poiché la Camera di Comemrcio è un ente pubblico che va gestito con la diligenza del buon senso e soprattutto con prudenza e lungimiranza, dobbiamo promuovere alcune cose ma non deve accontentare le aspettative delle persone. Il mio intento è quello di rilanciare Valisannio trasformandola in ‘società in house’ che sia in grado di recuperare le sue perdite. Non è concepibile una azienda che abbia 4 dipendenti e 21 consiglieri nello statuto, insomma più di 25 persone a bilancio. Valisannio deve essere il braccio operativo della Camera di Commercio per promuovere i territori perché Irpinia e Sannio, per me sono un unico territorio”. Poi la replica a chi lo aveva tacciato di non avere un programma. “Il mio programma è sul sito della Camera di Commercio ed è pubblico. Ho chiesto contributi ma non è arrivato nulla da parte di persone che speculano su questo aspetto. Il programma è stato presentato il 4 novembre e chiunque, anche il cittadino comune, può scrivermi per avanzare proposte”. Infine, il monito finale “Mi spezzo ma non mi piego – ha sottolineato Bruno – il prossimo consiglio (evidentemente passando prima per il commissariamento e poi per nuove elezioni ndr) ridotto nei componenti sarà più autorevole rispetto a questo e in tal senso mi auguro che le associazioni designino personalità di spessore”.