“A seguito della formale interrogazione da me presentata e rivolta al presidente della Giunta Regionale e all’Assessore alle attività produttive della Regione Campania, relativamente al Decreto regionale di costituzione del Consiglio della nuova camera di commercio Irpinia Sannio, è stata fatta finalmente chiarezza”. A dichiararlo il consigliere regionale Gino Abbate.
“Nella risposta al question time – spiega Abbate – si legge che appare evidente che l’intera procedura di Costituzione della Camera è stata caratterizzata da un’istruttoria molto complessa. Ad oggi i dati acquisiti dalla Guardia di Finanza di Avellino e dalla Procura sono oggetto di disanima e risulteranno funzionali alla definizione del procedimento istruttorio ancora in corso.
Una verifica necessaria dopo tutto quello che si è verificato. Abbiamo avuto associazioni territoriali di categoria che hanno espresso più associati di quelli esistenti al registro ditte, associazioni che dichiarano migliaia di iscritti e non hanno né un dipendente ne’ una sede. Insomma un crescendo e un proliferare di sigle esistenti solo sulla carta atte esclusivamente “solo ad occupare un posto nei costituendi consigli camerali. Si pensi che che per l’accorpamento delle due province sono giunte 146 istanze, prodotte da 46 associazioni.
Altro problema che mi preme sottolineare è quello relativo al numero dei dipendenti che le Associazioni dichiarano in carico alle loro imprese associate. A guardare i dati analizzati dichiarati dalle sigle si evince che nelle aree interne della Campania non ci siano problemi occupazionali.
L’interrogazione presentata tempo fa aveva, appunto, lo scopo di chiarire alcune situazioni imbarazzanti che si erano verificate da parte di organizzazioni che ambivano a partecipare alla costituzione del Consiglio Camerale Irpinia-Sannio.
Si auspica un disegno di legge che istituisca la figura di un revisore dei conti esterno alle associazioni che verifichi la veridicità di quanto dichiarato dalle sigle.
Interrogativi che devo dire – conclude – hanno trovato risposta dai chiarimenti fornitemi dalle associazioni e dagli uffici regionali. Alcune considerazioni, però, vanno fatte in quanto bisogna dare trasparenza e veridicità al processo di composizione del consiglio camerale”.