L’avevamo anticipato, ora è ufficiale. Vincenzo Parziale decade dalla carica la consigliere comunale di opposizione a Calvi. Nella seduta di consiglio comunale di oggi i presenti si sono espressi all’unanimità in favore della decadenza, compresi i componenti dell’opposizione consiliare.
Nessun voto contrario, lo stesso consigliere Vincenzo Parziale insieme al suo collega di gruppo Prisco Liccardi, si sono allontanati dall’aula al momento del voto, disertando di fatto l’appello.
La decisione è scaturita per le reiterate assenze di Parziale alle convocazioni dei consigli comunali, per la precisione tre assenze consecutive, senza giustificato motivo. L’atto è approdato nell’assise sulla base di una procedura aperta dal presidente del consiglio comunale Paolo Vesce, il quale non si è potuto astenere rispetto a quelle che sono le prerogative del TUEL e contestualmente del Regolamento di Consiglio Comunale.
a decadenza del consigliere Parziale ha scatenato inevitabili polemiche, e la chiara espressione di voto da parte dei componenti dell’opposizione presenti apre ad un’ampia riflessione anche in vista delle future elezioni comunali. Parziale lascia il posto alla prima dei non eletti, Angela Errico, che andrà quasi sicuramente a posizionarsi in maggioranza, permettendo al sindaco Armando Rocco di ritrovare una certa serenità amministrativa in termini numerici.
Sulla questione si è espresso anche il Consigliere Angelo Centrella, capogruppo di maggioranza: “Dispiace che il Consigliere Parziale, ben supportato in questo dal Consigliere Licciardi, abbia avuto ancora una volta un contegno irriguardoso e di sfida nei confronti del Consiglio Comunale, pur in presenza di fatti oggettivamente gravi che lo riguardano. Lo dimostra il fatto che i due abbiano abbandonato l’aula nel corso della discussione, esternando un atteggiamento di superbia e di sprezzo nei confronti del Consiglio. Il Presidente Paolo Vesce ha agito nello scrupoloso rispetto della legge, dello Statuto e del Regolamento, che prevede l’apertura d’ufficio del procedimento, in caso di tre assenze consecutive prive di giustificazione, nonché la convocazione in modalità segreta, espressamente stabilita e resa obbligatoria dall’art. 18 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale in tutti i casi in cui si debbano valutare fatti personali e si debbano trattare dati sensibili, come appunto nel caso di specie. Così come l’art. 35 del medesimo Regolamento dispone la votazione a scrutinio segreto per l’approvazione di un oggetto discusso in seduta segreta. Il Presidente, quindi, non poteva non aprire il procedimento di decadenza senza venir meno ai propri doveri d’ufficio. Pur non entrando nel merito dei fatti, per carità di patria e per rispettare fino in fondo la segretezza della seduta, posso dire che purtroppo qualcuno alle regole è totalmente allergico e questi sono i risultati. Considerata la gravità dei fatti, ci vediamo costretti a trasmettere gli atti anche alla competente Procura della Repubblica, che dovrà valutare la sussistenza di eventuali fattispecie di reato”.