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Giunta ormai alla quarantanovesima edizione, la Sagra de lo Ciammarruchiello, per dirla indialetto locale, è diventata un appuntamento fisso il 14 agosto a Buonalbergo in Piazza
Garibaldi (quest’anno due serate 13-14 agosto), per chi ama l’ottima cucina tradizionale.
Il motto della serata è: ”se sorchia, se struscia, se striscia”, riferito chiaramente al ciammarruchiello, che altro non è che la lumachina. I ciammarruchielli, che è possibile trovare anche dipinti sul manto stradale per indicare il tragitto da seguire dall’ingresso del paese alla piazza centrale, vengono raccolti nel mese precedente da vere e proprie bande di giovani e meno giovani nelle campagne buonalberghesi, mentre le donne qualche giorno prima dell’evento cominciano con le loro sapienti mani a preparare i cecatielli che saranno poi serviti al sugo la sera della sagra. Il menù è molto ben fornito, si va dai ciammarruchielli cucinati con ricetta segreta, passando per i cecatielli (cavatelli) e lo panino co ”la sausicchia” e quest’anno tantissime novità, ma nessuno ha mai rinunciato ad assaggiare quella che è la regina della serata, ancor più delle lumachine, la Montanara.
La Sagra de lo Ciammarruchiello è una delle Sagre più antiche della Campania e del Sud Italia è una delle prime “Sagra di qualita” premiata dall UNPLI Nazionale UNPLI Campania è conosciuta in tutta la regione Campania e non solo, nei giorni della manifestazione, nel piccolo borgo del Fortore di circa 1000 abitanti, si contano circa 2500 presenze. Il Direttivo della Pro Loco Buonalbergo, Associazione che da sempre organizza la manifestazione, nel 2019 è stato invitato a Roma presso il Palazzo Madama sede del Senato della Repubblica Italiana per ritirare il marchio “Sagra di Qualità”, riconoscimento conferito a pochissime Sagre sul territorio Nazionale.