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Vent’anni fa il suo debutto con la maglia del Benevento. Un piccolo sogno per un ragazzo del Rione Libertà che col passare del tempo ne ha realizzati tanti altri, sino a calcare i campi della serie A negli stadi più nobili del calcio nostrano. Erano tempi duri per il calcio sannita, la salvezza in serie C rappresentava un obiettivo da conquistare con le unghie, da inseguire fino all’ultima giornata. Alessandro Bruno da quel giorno di strada ne ha percorsa, ha collezionato promozioni ed esperienze di vario genere prima di stabilirsi in Abruzzo, a Pescara. Lì, oltre a conquistare i tifosi del Delfino, ha rapito il cuore di Michela, figlia del presidente degli adriatici Daniele Sebastiani.

E’ proprio il patron biancazzurro il proprietario del Delfino Training Center di Città Sant’Angelo, struttura che da qualche ora ospita gli allenamenti del Benevento di Fabio Cannavaro, in ritiro per ritemprarsi. “E’ il posto giusto per trovare la giusta serenità”, dice ad Anteprima 24 il centrocampista classe 1983. Dallo scorso anno veste la maglia del Notaresco, squadra della provincia di Teramo, impegnata nel torneo di serie D. Ma uno sguardo alle vicende beneventane non lo ha mai sottratto.
Questo Benevento rischia davvero la retrocessione in serie C?
“E’ un momento difficile, considerando che c’è stato già un cambio di allenatore e che i risultati non arrivano. Ma la squadra è valida, sono convinto sia solo un periodo e ho fiducia nelle capacità di Fabio Cannavaro. La sua esperienza nel mondo del calcio gli consentirà di gestire la situazione. Il Benevento ne uscirà, non riesco a pensare a qualcosa di diverso”.
Come interpreti il gesto così forte delle dimissioni di Cannavaro?
“Francamente non me lo aspettavo. Sono dell’opinione che volesse dare un segnale ai ragazzi, una specie di scossa. Vedo le dimissioni frutto di una strategia, un modo per farsi accettare con più forza. Cannavaro non è l’ultimo arrivato, conosce le giuste tecniche psicologiche, sa come intervenire sulla testa dei giocatori”.
Certo, gli infortuni non lo stanno aiutando.
“E questo è il vero problema di un avvio di campionato deficitario. Guardo la rosa e non posso pensare che il Benevento si ritrovi lì sotto, ma gli indisponibili sono tanti. Se non hai a disposizione i giocatori è dura per chiunque. Allenamento dopo allenamento il quadro sembra addirittura peggiorare. Spero che a breve l’allenatore possa avere qualche pedina in più per esprimere le idee che ha in mente”.
Conosci bene il ‘Delfino Training Center’ di Città Sant’Angelo, un luogo in cui sei di casa. In quale contesto si stanno allenando i giallorossi?
“Sicuramente in un ambiente sereno, dotato di ogni comodità. Il centro ha un campo in erba naturale, una palestra più che attrezzata e tutto ciò di cui necessita una squadra per preparare al meglio un impegno di campionato. Se riuscirò passerò a dare uno sguardo agli allenamenti, per me sarebbe davvero bello fare visita alla squadra”.
Conosci la piazza sannita, sai cosa può dare e cosa può togliere.
“So che i tifosi si aspettano i punti in classifica. Quando i risultati non arrivano qualche mugugno ci può stare. Però, consiglio di avere pazienza. Le cose nel calcio a volte non vanno come dovrebbero, ma è in questi momenti che bisogna stringersi ancor di più intorno alla squadra e aiutarla a venirne fuori. I giocatori vanno sostenuti e il pubblico di Benevento è capace di fare grandi cose. Basta poco per riaccendere l’entusiasmo”.
Nella B più difficile degli ultimi anni, a chi vanno i complimenti di Bruno?
“Per il momento al Bari che sta facendo grandi prestazioni per essere una neopromossa. Per la A diretta ci sono Genoa, Parma e Cagliari da scalzare. Squadre costruite per stravincere e ci sarà da divertirsi”.