Sulla splendida stagione della Pro Sesto, quarta nel girone A di serie C ed eliminata ai play off dal Vicenza, non c’è solo la firma di Matteo Andreoletti. Il futuro allenatore del Benevento, in attesa di comunicato e presentazione ufficiale, ha lavorato a stretto contatto con il direttore sportivo Christian Botturi. Entrambi, nel frattempo, hanno salutato Sesto San Giovanni, prendendo strade differenti. Se il tecnico ha trovato casa nel Sannio, il dirigente ha accettato la corte dell’ambizioso Mantova.
“Oltre a un legame professionale, tra noi c’è un apprezzamento umano“, racconta il neo direttore tecnico del club del presidente Filippo Piccoli, “ci siamo sentiti e confrontati in questi giorni, il passaggio dalla Pro Sesto al Benevento è indubbiamente significativo. Troverà strutture diverse, dovendo raggiungere obiettivi più importanti. Ci siamo fatti una chiacchierata a 360 gradi, ma Andreoletti è una persona molto equilibrata“.
Lo conosce bene il dirigente originario di Brescia: “Anagraficamente ha 34 anni, ma vi posso assicurare che è più maturo della sua età. E’ una persona che lascia trasparire la propria sicurezza, volendolo definire direi che è il tipico bergamasco, un pragmatico. Il lavoro è nel suo dna, una persona molto organizzata che ha fatto del lavoro quotidiano la sua arma migliore“.
Qualità che hanno permesso ad Andreoletti di farsi notare da diverse società, tra cui anche il Benevento. Marcello Carli non ha avuto dubbi, assumendosi tutte le responsabilità della scelta. “E’ un allenatore con principi di gioco ben definiti, ci lavora dal lunedì fino all’allenamento di rifinitura“, prosegue Botturi, “il suo è un calcio propositivo, ma alla Pro Sesto, quando le cose non andavano bene, si è dimostrato bravo e maturo nel cambiare, diventando ‘sporco’ se mi concedete il termine“.
Decisivo il cambio di modulo: “Il punto di partenza è un 4-3-3 dinamico, si parte da quello e si modella in base alle caratteristiche dei giocatori. Un modulo funzionale, molto offensivo dove sono determinanti le punte esterne che devono essere capaci di saltare l’uomo“. E l’identikit dell’allenatore di Alzano Lombardo, che alla Pro Sesto ha dimostrato flessibilità, passando a un 3-4-3 e raccogliendo i frutti del proprio lavoro.
A Benevento porterà gli stessi concetti, dovendo fare i conti con aspettative differenti e un girone che, a detta di molti, è il più complicato della serie C. “Il raggruppamento non incide, il calcio, sotto certi punti di vista, è uguale ovunque. La differenza, probabilmente, la farà la presenza di piazze importanti come Catania o Avellino e poi non mancheranno le outsider come, ad esempio, il Cerignola. Sarà importante il supporto della società, avere al proprio fianco un direttore importante Carli e un presidente come Vigorito potrebbe risultarsi decisivo“.
Remare, insomma, nella stessa direzione per superare gli eventuali ostacoli. “Qualche pressione ambientale potrebbe esserci, parliamo di una tifoseria che negli ultimi anni si è abituata alla serie A e di una piazza come Benevento che merita categorie superiori“, conclude Christian Botturi, “la mia speranza è che l’ambiente capisca che sta nascendo un nuovo corso, l’aiuto dei tifosi sarà determinante e bisognerà lasciar lavorare il tecnico. I giallorossi hanno un grande presidente e un grande direttore, hanno deciso di puntare su un allenatore di prospettiva e sono sicuro che faranno di tutto per tutelarlo“.