Nella sera meno attesa contro un avversario in piena corsa per la promozione diretta in Serie B é stato il Benevento a fare la voce grossa al “Monterisi” rifilando un sonoro 4-2 al Cerignola. In un colpo solo la Strega ha indossato di nuovo l’abito buono, vale a dire quello che le aveva permesso di chiudere in testa il girone di andata. Senza volere essere blasfemi, una sorta di resurrezione in anticipo rispetto alla Pasqua come l’ha definita lo stesso Auteri, che era apparso estremamente fiducioso nella conferenza stampa della vigilia. I fatti, o meglio il campo, gli ha dato ragione perché a parte qualche perseverante forma di egoismo di un paio di giallorossi, sul sintetico pugliese si è vista una unità di intenti old style. Se si tratta solo di una rondine e non di una vera e propria primavera di rinascita sarà il tempo a dirlo, ma almeno il Benevento con questo successo ha provato a dare un senso a questo finale di stagione.
In un colpo solo le prospettive di classifica sono diventate molto meno nere e con una serie di incastri i sanniti potrebbero anche agguantare il quarto posto dove ora c’è il Crotone, quasi una utopia solo ieri pomeriggio. A fare fa contraltare nella serata da stropicciarsi gli occhi del “Monterisi” il contemporaneo successo dell’Avellino che ha più di un piede e mezzo in Serie B anche grazie al blitz della Strega, non proprio il massimo considerando la rivalità sportiva che c’è tra le due piazze. Ma tant’è. Il Benevento doveva pensare solo a se stesso e lo ha fatto con una prova da squadra matura, a tratti sorniona e senza mai perdere la testa, in soldoni l’esatto opposto di quello che si è visto nel girone di ritorno. Basterà per ricreare la macchina quasi perfetta vista fino a dicembre? Difficile dirlo. Andare con la testa ora già ai playoff, però, avrebbe solo il potere di gettare alle ortiche quando di buono si è visto contro il Cerignola.
Le prossime due sfide contro Trapani e Giugliano, oltre che importantissime per il piazzamento negli spareggi, faranno capire se l’alchimia è stata davvero ritrovata. Riannodando il nastro di quanto successo dal 5 gennaio in avanti, giorno dell’ultimo successo contro il Catania, forse anche inserendo (almeno) due rinforzi in rosa sarebbe stato molto difficile tenere il passo dell’Avellino dopo il mercato faraonico fatto dalla compagine irpina, una sorta di all-in con una cifra monstre investita per portare al Partenio-Lombardi l’attaccante Facundo Lescano. Ma chissà. Sono in tanti, in primis gli addetti ai lavori che continuano a ripetere che il torneo lo ha buttato soprattutto il Benevento. Non ci sarà mai la controprova del campo e questa stagione rischia di essere uno dei più grandi rimpianti della storia recente dei giallorossi, con molte analogie con l’ultima retrocessione in B quando dopo un girone di andata straordinario non ci fu la lucidità di capire che a gennaio sarebbero servite forze fresche per consentire alla squadra di rimanere sul pezzo.