Montesarchio (Bn) – Operazione antidroga della Procura di Benevento e dei carabinieri della Compagnia di Montesarchio in Valle Caudina. Eseguita una ordinanza di custodia cautelare: in carcere 7 persone, altre 3 aidomiciliari . Tra i nomi egli arrestati spicca quello dei pluripregiudicati Marco Iovino, Maurizio Arena e Gaetano Arena, personaggi già noti alle cronache, tutti difesi dall’ avvocato Vittorio Fucci. Gli Arena sono considerati a capo del gruppo, invece, Marco Iovino, figura storica della criminalità caudina, ha subito il doppio arresto perché, mentre veniva arrestato per l’ ordinanza emanata dal GiP di Benevento, in sede di perquisizione venivano rinvenute nella sua abitazione armi, munizione e droga, quindi è scattato anche l’ arresto in flagranza. Due delle 10 persone sottoposte a provvedimento restrittivo non sarebbero ancora state rintracciate.
I militari sono entrati in azione all’alba, accompagnati anche da un elicottero che ha sorvolato la zona, anche quella prospiciente alla valle di Suessola. Dieci quindi le persone tirate in ballo da una attività investigativa composta da intercettazioni telefoniche ed ambientali, e da servizi di controllo e videosorveglianza. Crack, hashish e cocaina. Forniture acquistate nel Napoletano e poi nascoste in aperta campagna, in attesa di essere vendute nel centro storico di Montesarchio.
Di seguito il comunicato stampa a firma del Procuratore Policastro
Nelle prime ore della mattinata odierna, in Montesarchio e Bonea, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesarchio (BN), con l’ausilio di unità del Nucleo Carabinieri Cinofili di Sarno nonché di un velivolo del 7° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pontecagnano in volo operativo, hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere emessa nei confronti di 7 persone e degli arresti domiciliari per altre 3, tutte allo stato gravemente indiziate –a vario titolo- di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti in concorso. Due degli indagati sono al momento irreperibili.
L’indagine, avviata nel novembre del 2020 a seguito di un considerevole aumento dei sequestri di stupefacente, ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza -mediante servizi di O.C.P., intercettazioni telefoniche, escussione di numerose persone informate sui fatti, l’acquisizione delle immagini dai sistemi di videosorveglianza presenti sui luoghi d’interesse e plurimi sequestri di droga- in ordine ad una fiorente attività di cessione di stupefacente svolta in particolar modo nel centro storico di Montesarchio, da parte di due distinti gruppi di indagati con altri soggetti aventi la funzione di svolgere un ruolo di intermediari. In particolare ciascun gruppo aveva stabili e permanenti luoghi di smercio dello stupefacente e propri intermediari con il compito di accompagnare la folta schiera degli assuntori, acquirenti dello stupefacente, presso i luoghi d’acquisto, in cambio di denaro o di parte dello stupefacente acquistato.
I presunti autori, tutti di età compresa tra i 21 e i 56 anni, detenevano e cedevano sostanze stupefacenti, prevalentemente di tipo “crack”, “marijuana” e “hashish”, a giovani assuntori, alcuni dei quali anche minorenni, provenienti prevalentemente dall’hinterland della valle caudina.
Nel corso dell’attività, terminata nel febbraio del 2021, sono state tratte in arresto “in flagranza di reato” 4 persone, 3 deferiti in stato di libertà, 24 sono stati i segnalati in qualità di “assuntori” e sono stati sequestrati 20 grammi di cocaina pura, 500 grammi di marijuana e 100 grammi di crack. Notevole il quantitativo di stupefacente oggetto di cessione, sono oltre 150 gli episodi in provvisoria contestazione.
Nel corso dell’esecuzione presso l’abitazione di uno degli indagati, già destinatario della misura della custodia in carcere, sono stati rinvenuti gr 200 di cocaina e due pistole clandestine, una con matricola abrasa e una modificata, oltre munizioni, per tali delitti si è proceduto anche ad arresto in flagranza.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.