Cala il sipario sulle ambizioni del Benevento. La Strega non c’è, tre cambi in panchina non sono bastati per mutare il copione di una stagione nata male e terminata peggio. Al “Ciro Vigorito” vince anche la Spal, in quella che era stata definita la “partita della vita”. Nessuna scintilla da parte della formazione giallorossa, incapace di tenere testa a una compagine con i suoi stessi punti e problemi. A tenere in piedi il Benevento, ormai, è solo la matematica, ma è solo questione di tempo per certificare quello che si intuiva: il mesto ritorno in serie C dopo sette anni, accompagnato dai fischi e dalla contestazione della Curva Sud.
Potevano regalarsi una giornata di gloria Letizia e compagni. Potevano tenere accesa la fiammella della speranza, godendosi un pomeriggio da spettatori, attendendo i risultati delle altre. Pura utopia, oppio degli ottimisti, perché il Benevento non c’è (probabilmente non c’è mai stato) e la Spal non ha fatto altro che infierire su una squadra allo sbando, “regalando” l’ennesima delusione ai tifosi giallorossi. La nona tra le mura amiche, un’enormità per una compagine che ha tutti i numeri contro, cifre che evidenziano il fallimento societario.
La vittoria dei biancoblu di Oddo (1-3 il risultato finale) fa passare in secondo piano le scelte di Stellone che, privo di Acampora, sguarnisce di muscoli la mediana piazzando Tello al fianco di Schiattarella. Mossa che non convince, come l’atteggiamento di una squadra che si concede in maniera disarmante all’avversario. E’ la Spal a fare la partita, con Paleari chiamato in causa dal sannita Meccariello. L’occasione migliore capita sulla testa di La Mantia, sulla punizione di Nainggolan il centravanti centra il palo esterno a due passi dalla porta. E’ il preludio al vantaggio che arriva ancora sugli sviluppi di una punizione del belga ex Roma, la respinta della difesa è preda di Prati, destro di prima intenzione e palla in rete. Sotto nel punteggio, il Benevento trova inaspettatamente la forza per risalire la corrente. Dopo una combinazione tra Pettinari e Carfora, il 2006 costringe Alfonso a rifugiarsi in angolo. Dagli sviluppi del tiro dalla bandierina arriva il pari di Foulon con una bella conclusione dalla distanza, favorita dalla deviazione di Contiliano.
La delusione, però, è dietro l’angolo. Dagli spogliatoi riemerge una formazione spenta, incapace di trarre giovamento dalla rete del pareggio. La Strega sparisce inspiegabilmente dal campo dopo una timida girata di testa di Tello e un tiro di Contiliano che da l’illusione del gol. Non è un miraggio, invece, il tap in di Celia che passa sotto al corpo di Paleari dopo una respinta di Veseli su Maistro. La Spal torna in vantaggio, mettendo il risultato al sicuro con l’ex Moncini, colpo di testa in tuffo su assist di Nainggolan e braccia alzate in segno di scusa verso il pubblico. Gesto che avrebbero dovuto fare da tempo i tesserati del Benevento.
Benevento-Spal 1-3
Reti: 33’pt Prati, 37’pt Foulon, 6’st Celia, 21’st Moncini
Benevento (3-4-2-1): 21 Paleari; 55 Veseli, 31 Tosca, 58 Pastina (11’st 20 La Gumina); 3 Letizia, 27 Schiattarella (11’st 6 Kubica), 8 Tello, 18 Foulon; 18 Improta (11’st 28 Ciano), 35 Carfora; 9 Pettinari (28’st 7 Karic). A disp.: 12 Manfredini, 22 Lucatelli, 2 El Kaouakibi, 15 Glik, 11 Jureskin, 10 Farias, 25 Simy, 33 Leverbe. All.: Roberto Stellone
Spal (4-3-1-2): 1 Alfonso; 24 Dickmann, 6 Meccariello, 18 Arena, 21 Celia; 5 Contiliano, 20 Prati, 37 Maistro (31’st 40 Tunjov); 44 Nainggolan (31’st Zanellato); 19 La Mantia, 9 Moncini (31’st 99 Rabbi). A disp.: 17 Pomini, 27 Peda, 3 Tripaldelli, 4 Dalle Mura, 2 Fiordaliso, 23 Murgia, 49 Rossi, 32 Rauti, 11 Fetfatzidis. All. Massimo Oddo
Arbitro: Fabio Maresca di Napoli
Assistenti: Stefano Del Giovane di Albano Laziale e Gaetano Massara di Reggio Calabria
IV Ufficiale: Claudio Panettella di Bari
Var: Luigi Nasca di Bari (Avar: Oreste Muto di Torre Annunziata)
Ammoniti: Carfora, Kubica per il Benevento, La Mantia, Nainggolan, Meccariello per la Spal
Note – Recupero: 2’pt, 5’st