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L’onore delle armi non basta. Il Benevento compie una rimonta che, in altri tempi, avrebbe strappato applausi. Il due a due contro il Parma, invece, lascia dietro di sé la solita scia di rammarico e recriminazione. Un punto che serve pochissimo alla Strega, bisognosa di una vittoria per continuare a credere nella salvezza. Il quartultimo posto che vale il play out dista adesso sei lunghezze, ma al termine della stagione mancano solo tre giornate. Poche per credere in un’impresa che, come si ripete nel Sannio, avrebbe del miracoloso.

Agostinelli in tre partite ha dato almeno un’anima, una rotta a una nave destinata alla deriva. Chiedere al Parma, i ducali pensavano di aver archiviato la pratica nella prima frazione, salvo poi doversi ricredere. Una sfida iniziata nel migliore dei modi per gli emiliani, subito avanti con Benedyczak su perfetto invito di Vazquez dopo una palla persa da Tosca. Il gol è la classifica doccia gelata per il Benevento, prima aggrappato a Manfredini, attento ancora sul polacco, e poi a un errore di Man, il rumeno manda sul fondo a porta sguarnita. Il primo squillo giallorosso è di Acampora con una conclusione larga di poco. Ciano ci prova su punizione, Buffon controlla senza intervenire. Sul fronte opposto l’uomo più pericolo è ancora Benedyczak, l’errore di Letizia viene cancellato dall’intervento di Manfredini. Scampato il pericolo, il Benevento prende in mano le redini dell’incontro. Buffon salva su Ciano e sul tap in di Acampora l’intervento di Delprato è miracoloso. Nel momento migliore della Strega, il Parma punisce. Vazquez allarga per Benedyczak, il polacco è tenuto in gioco da Tosca e può servire a Man un assist da spingere solo in porta. Nel finale provano a riaprirla i giallorossi, Improta si fa però fermare da Buffon.

Nella ripresa Agostinelli corregge subito il tiro, lasciando negli spogliatoi Letizia. Tempo tre minuti e il suo Benevento si rimette in carreggiata con il gol di testa di Ciano su assist di Schiattarella. La rete rianima i padroni di casa, ma i vecchi problemi tornano prepotentemente a galla. A mancare è sempre l’ultimo passaggio, il guizzo decisivo. Quello che manca anche a Camara, il centrocampista spreca l’assist di Vazquez e grazia la Strega. Serve un episodio che arriva puntuale al 38’, quando Cobbaut stende Ciano rimediando un rosso per fallo da ultimo uomo. Dalla successiva punizione Acampora pesca il jolly con un bolide dalla distanza che sorprende Buffon dopo la respinta della barriera. Crede nell’impresa il “Ciro Vigorito”, ma il protagonista nel finale è Manfredini che salva su Estevez. La girata finale di Pettinari bloccata da Buffon è solo un’illusione, il pari è una realtà amara come i risultati dagli altri campi che avvicinano il Benevento all’inferno.

Benevento-Parma 2-2

Reti: 7’pt Benedyczak, 42’pt Man, 3’st Ciano, 41’st Acampora

Benevento (3-5-2): 12 Manfredini; 55 Veseli (33’st 2 El Kaouakibi), 15 Glik, 31 Tosca; 3 Letizia (1’st 35 Carfora), 16 Improta (22’st 8 Tello), 27 Schiattarella (13’st 24 Viviani), 4 Acampora, 18 Foulon; 28 Ciano, 10 Farias (22’st 9 Pettinari). A disp.: 21 Paleari, 11 Jureskin, 7 Karic, 80 Koutsoupias, 6 Kubica, 58 Pastina, 37 Veltri. All.: Andrea Agostinelli

Parma (4-2-3-1): 1 Buffon; 15 Delprato, 4 Balogh, 25 Cobbaut, 14 Ansaldi; 8 Estevez, 16 Berbanè (42’st 24 Juric); 98 Man (13’st 28 Mihaila), 19 Sohm (13’st 23 Camara), 7 Benedyczak (13’st 17 Zanimacchia); 10 Vazquez (36’st 9 Charpentier). A disp.: 22 Chichizola, 40 Corvi, 39 Circati, 26 Coulibaly, 3 Osorio, 13 Bonny, 45 Inglese. All.: Fabio Pecchia

Arbitro: Ermanno Feliciani di Teramo

Assistenti: Fabrizio Lombardo di Cinisello Balsamo e Giuseppe Di Giacinto di Teramo

IV ufficiale: Ermes Fabrizio Cavaliere di Paola

Var (AVar): Davide Ghersini di Genova (Marco Serra di Torino)

Ammoniti: Ciano, Glik, Viviani per il Benevento, Camara per il Parma

Espulsi: al 38’st Cobbaut per fallo da ultimo uomo

Note – Recupero: 2’pt, 5’st. Spettatori: 8.576 (di cui 169 ospiti)