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Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. E’ una frase celebre pronunciata da Agata Christie scrittrice e drammaturga inglese, forse la più grande autrice di libri gialli della storia. Il suo aforisma calza a pennello per capire lo stato di forma di Davide Lamesta che da un mese a questa parte sembra aver perso lo smalto dei giorni migliori non riuscendo ad incidere in maniera importante nel destino della Strega. Nel suo caso le “prove” sono anche più di tre perché nell’ultimo periodo mister Auteri contro Turris, Picerno, Avellino, Cerignola e Trapani lo ha sempre richiamato in anticipo in panchina nell’ultimo quarto di gara decidendo di privarsi del suo uomo più imprevedibile con il risultato ancora in bilico. Non è forse un caso, però, che il calo di rendimento di Lamesta, assoluto protagonista della cavalcata dei giallorossi, sia coinciso con l’assenza di Mario Perlingieri, unico elemento in rosa capace per caratteristiche di esaltare gli inserimenti dei tre calciatori a supporto dell’unica punta nel consueto 4-2-3-1 che fino ad ora ha fatto le fortune dei giallorossi. 

All’orizzonte ci sono le sfide contro Giugliano (14 dicembre) e Cavese (20 dicembre), appuntamenti che chiuderanno il 2024 dei giallorossi con il torneo che riprenderà, poi, il 5 gennaio con la sfida casalinga contro il Catania. Nella seduta a porte aperte di ieri Lamesta è apparso “carico” e pronto a tornare sui suoi standard abituali per spostare gli equilibri, fermo restando che si tratta di un calciatore di appena 24 anni con ampi margini di miglioramento.

Il classe 2000, inoltre, può essere considerato un lusso per la Serie C perché su di lui avevano messo gli occhi tanti club di categoria superiore dopo la stagione impressionante al Rimini dal quale il Benevento lo ha prelevato in estate con un esborso economico importante. Il torneo sta per entrare in una fase decisiva e per consentire alla Strega di mettere prezioso legno in cascina per lo sprint finale servirà il miglior Lamesta, quello ammirato fino ad ottobre e imprendibile con le sue accelerazioni.