Michele Pazienza non è soddisfatto dopo il pareggio esterno contro la Casertana; per la compagine giallorossa aumenta il gap dal Monopoli terzo in classifica ora a +5 sui sanniti. “Sento – ha detto dopo l’1-1 maturato al Pinto – la fiducia da parte della squadra, ma so anche come funzionano le cose nel calcio. Io devo analizzare la gara in tutto ciò che è stato prodotto, per poter lavorare e migliorare questo gruppo. A questo, è rivolta la mia attenzione. Speravamo che questa fosse la partita della svolta: ogni domenica, per noi, è la partita della svolta. Anche col Crotone, tra qualche giorno. Non possiamo preparare una gara con input diversi da quelli di una vittoria, ed i pareggi non aiutano. La Casertana ha fatto la partita che doveva fare. Ce l’aspettavamo. Ma, ancora una volta, non siamo riusciti a sbloccarla. Purtroppo siamo andati in svantaggio, dopo l’episodio del rigore. Siamo stati bravi a trovare subito il pareggio e a mantenere la presenza nella metà campo avversaria. Non siamo riusciti a trovare gli spazi giusti”.
Sotto la gestione Pazienza il Benevento ha conquistato quattro punti in 5 partite, ma il tecnico pugliese ha le idee chiare su come risollevare la Strega: “Attraverso – ha spiegato – il lavoro e la dedizione, la passione quotidiana, possiamo venirne fuori. Abbiamo deciso di fare una prima costruzione a tre e ci ha dato vantaggi nella prima fase di impostazione. Abbiamo lavorato bene anche sulle catene laterali. Spesso, ci è riuscito con più qualità, ma negli ultimi 25 metri non siamo stati incisivi. Nel momento in cui non riesci a tornare alla vittoria, è sempre un mattone in più sulla testa di tutti noi. Per quanta disponibilità ed impegno profondono i miei ragazzi, abbiamo davvero bisogno di gratificazione e questo arriva solo dopo una vittoria. Nessuno ci regalerà nulla. Per noi è un problema importante non vincere da tanto. Sto allenando dei ragazzi eccezionali e per me questo è molto positivo. Nel primo tempo c’è stata più vivacità, nel secondo tempo invece è stata una partita diversa. Gli spazi erano ridotti. La Casertana lavorava di fatto con undici giocatori dietro la linea del pallone. Noi siamo stati bravi ad avere un ritmo alto, però i ragazzi, anche nel finale, si sono mossi bene”.