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Benevento – Seconda vittoria consecutiva, cinque gol fatti e vetta della classifica che dista appena quattro lunghezze. Vista così, ci sarebbe poco o nulla da aggiungere. Il bicchiere per il Benevento è indubbiamente mezzo pieno alla luce del successo sul Como, ma i giudizi vanno inevitabilmente rimandati al termine dei prossimi impegni. Non è certo colpa dei ragazzi di Fabio Caserta, ma di una partita finita in archivio dopo soli dodici minuti. Entrato in campo già con un pensiero al derby di sabato con il Brescia, considerando l’ampio turnover, il Como è sparito dal rettangolo di gioco in seguito all’espulsione di Solini e al primo calcio di rigore trasformato da Forte. Da quel momento in poi non c’è stata più gara sul rettangolo di gioco del “Ciro Vigorito“, come constatato nel post partita dal tecnico lariano Giacomo Gattuso.

Il largo successo ottenuto, lascia comunque spunti di riflessione. La classifica, ad esempio, è tornata a sorridere, nonostante il Benevento si ritrovi attualmente in sesta posizione. Lecce escluso, Letizia e compagni dovranno affrontare sei delle prime otto in graduatoria e proprio nei confronti diretti si deciderà il destino dei giallorossi. In questo senso, la trasferta di Perugia e la gara casalinga con la Cremonese saranno i veri indicatori dello stato di salute dei sanniti. Lo sa bene lo stesso Caserta, che al termine della partita con il Como ha subito spostato l’attenzione sul match di sabato del “Renato Curi. Il suo Benevento è in ripresa ma, per il momento, resta un paziente sotto osservazione, in attesa che i progressi vengano confermati nelle gare che contano maggiormente.

Sfide da affrontare con un Francesco Forte che finalmente si è tolto dalle spalle il peso di doversi sbloccare. Lo “Squalo” ha timbrato due volte il cartellino, alzando la pinna per la prima volta da quando veste il giallorosso. Uno scoglio psicologico importante da superare, considerando il contesto in cui si era ritrovato l’attaccante romano, costretto a convivere con il fantasma di Lapadula e con una squadra che faticava a cambiare il proprio modo di giocare. Il tutto accompagnato da una serie negativa di risultati e prestazioni che non ne hanno di certo agevolato l’inserimento.

Da spettro a compagno di reparto. Un altro risvolto positivo della manita al Como è il ritorno a disposizione del “Bambino delle Ande“. Benevento sembra aver perdonato l’attaccante, di certo lo ha fatto Fabio Caserta che avrebbe potuto decidere di non gettarlo nella mischia, considerando l’andamento favorevole della partita. Il tecnico di Melito di Porto Salvo, invece, ha voluto tendere una mano a Lapadula, lo ha mandato in campo in coppia con Forte sotto lo sguardo del ct del Perù Ricardo Gareca e ha, di fatto, chiuso definitivamente il caso. Adesso bisognerà trovare la giusta alchimia, o meglio il giusto equilibrio per usare le parole dello stesso Caserta. Bisognerà attendere, insomma, quelle risposte che inevitabilmente la sfida con il Como non è stata in grado di fornire.