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Benevento – Fino ad ora le differenze si sono viste prevalentemente fuori dal campo, perché sul rettangolo di gioco il rendimento del Benevento è rimasto pressoché lo stesso, se non addirittura peggiorato. Passata dalle mani di Fabio Caserta a quelle di Fabio Cannavaro, la Strega è ancora alla ricerca della sua identità e se il tecnico calabrese, almeno di facciata, dichiarava di non guardare la classifica, l’allenatore partenopeo ha ammesso recentemente di tenere conto di una graduatoria che adesso pesa come un macino. 

Classifica che la domenica calcistica ha reso ancora più amara, perché quando non puoi fare affidamento sulle tue forze provi almeno ad aggrapparti alle debolezze altrui. Dopo la brutta prestazione di Como, che ha sollevato un polverone dalle parti di via Santa Colomba, il Benevento ha perso un’altra posizione, ritrovandosi invischiato nel gruppone che occupa attualmente il penultimo posto.

I sanniti vengono infatti scavalcati dal Pisa, tra l’altro atteso sabato al “Ciro Vigorito“. La compagine di D’Angelo ribalta il Modena, aggiudicandosi l’incontro per quattro a due, e raggiunge quota dieci in classifica. Una lunghezza in più dello stesso Benevento, affiancato ieri da Como e Venezia e oggi dal Palermo. I rosanero, magra consolazione per i sanniti, non vanno oltre il pari a reti bianche contro il Cittadella.

Una Strega che da questa sera si ritrova “ufficialmente” invischiata in piena zona salvezza. Un problema in più per Fabio Cannavaro, chiamato a rimettere insieme i cocci di una squadra che proverà a trarre conforto dal ritiro per ritrovarsi. Dovrà farlo in fretta, perché il campionato non attende e il fanalino di coda Perugia dista appena due punti. Più che guardare avanti, insomma, è il caso di iniziare a volgere uno sguardo alle proprie spalle.