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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Carmine, un cittadino beneventano:

“La cronaca  di ogni giorno è una lunga sequela di fatti violenti. C’è una guerra sanguinosa  alle nostre porte quasi in famiglia tra Russi e Ucraini. In Francia, la polizia come in  America spara a un diciasettenne e scatena una guerra civile con altri due morti. In Italia sono quotidiani i fatti di violenza: aggressioni, percosse e omicidi scandiscono il succedersi degli eventi. Carnefici e vittime. Le vittime sono quasi sempre i fragili, gli indifesi e soprattutto  le donne con violenza consumata dentro e fuori dal proprio perimetro affettivo. Con gli schiamazzi notturni nel Centro Storico e anche  in altri luoghi cittadini a parte, Benevento è una città tranquilla e i giovani devono andare via in silenzio e per sempre per trovarsi un lavoro. E’ proprio così o mi sbaglio? C’è però anche chi da giovane si inventa un lavoro a Benevento. Gaya è una giovane imprenditrice beneventana che gestisce e lavora in un locale nel Centro Storico zona della movida in città. La sfida e la soddisfazione di poter lavorare senza andar via. Con fatica sì ma anche con tranquillità. Qualche giorno a Gaya succede qualcosa che non succede nemmeno nei posti più malfamati del mondo. E’ l’ora tardi di fine lavoro. E’ notte piena  quando Gaya chiude il locale dove lavora. Qualcosa che fa all’atto della chiusura giornaliera della sua attività non piace, viene aggredita e … presa a pugni. Sì, avete  letto bene… Due pugni al volto. E’ un fatto gravissimo. Una giovane donna qui a Benevento mentre lavora viene presa a pugni. Ora la giustizia farà il suo corso con accertamento delle responsabilità e altro. Nel frattempo il sindaco della città Clemente Mastella  e il gruppo politico del PD hanno espresso  giustamente la loro solidarietà alla giovane vittima per l’aggressione subita. Per il resto viene registrato un silenzio assoluto di tipo tombale da parte di altri qui in città sulla vicenda. In particolare si rileva un rumoroso silenzio da parte di enti e organismi che si spendono quotidianamente sulla battaglia dei diritti e del rispetto dei deboli e delle donne. Sinceramente mi aspettavo una forte reazione corale sulla vicenda perché non è cosa affatto normale che una donna venga gratuitamente aggredita. Benevento allora non  è certamente una città  tranquilla  ma è anche fin troppo sonnacchiosa quando non deve. Purtroppo”.

Ing. Carmine De Gennaro

Cittadino di Benevento