I numeri, anche se incapaci di cogliere tutte le sfaccettature, difficilmente non sono in grado di definire in maniera abbastanza precisa pregi e difetti di una squadra. Dopo otto giornate, anche se chiaramente si tratta solo di un trend, i numeri dicono che c’è un Benevento che indossa sempre l’abito buono quando gioca in casa e una Strega troppo timida e senza lo stesso piglio lontano dal ‘Ciro Vigorito’. Tra le mura amiche dell’impianto di via Santa Colomba la truppa di mister Auteri fino ad ora è stata un autentico schiacciasassi vincendo quattro gare su quattro con 16 reti messe a segno e appena tre subite. In trasferta, invece, le cose non sono andate allo stesso modo con due ko sfortunati (Catania e Monopoli), un blitz in zona Cesarini (a Bari contro il Team Altamura) e l’ultimo 0-0 ottenuto a Messina. E’ chiaro che, almeno per ora, non c’è nulla di allarmante perché il cammino della squadra giallorossa è ampiamente positivo, ma allo stesso tempo, come affermato ieri da Auteri “fuori casa e in casa abbiamo una personalità diversa. In questo dobbiamo crescere. La personalità non si compra al supermercato”.
La Serie C, tuttavia, è anche questo perché soprattutto in trasferta ha sempre avuto un peso specifico importante il fattore campo e in futuro il Benevento dovrà essere bravo anche a speculare sulle difficoltà degli avversari evitando, a volte, di specchiarsi troppo. A Messina, al netto dei due pali colpiti dalla compagine siciliana, la squadra giallorossa è arrivata tantissime volte nell’area dei padroni di casa, ma è mancato sempre il cinismo necessario per affondare il colpo, in primis sul tiro di Simonetti terminato sul legno.
Lontano dal “Ciro Vigorito”, ma siamo solo all’ottava giornata, qualcosa ancora non scatta nella mente dei giallorossi non del tutto capaci di accettare il confronto con gli avversari seguendo uno spartito diverso ed accantonando la capacità della squadra di arrivare al tiro solo tramite il fraseggio. Al ‘San Filippo – Franco Scoglio’, come ammesso anche da Auteri, al Benevento nella ripresa è venuto ‘il braccino corto’ ed è su questo aspetto che concentrerà i suoi sforzi l’allenatore dei sanniti, che ha anche giustamente sottolineato che molti dei suoi ragazzi sono alla prima vera esperienza in Serie C. Ma in testa, dopo otto giornate c’è il Benevento e non è certo un aspetto da trascurare considerando l’importante margine di crescita che ha l’organico del tecnico di Floridia con un’età media tra le più basse di tutta la terza serie.