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Rimettersi in marcia dopo un ko casalingo, inoltre il primo della stagione non è mai semplice. La mission della squadra di mister Auteri sul difficile campo della Cavese era quella, prima di tutto, di riprendere a macinare punti lanciando un segnale al torneo: il Benevento è vivo e vegeto e chi vorrà ambire alla serie B diretta sarà costretto a fare i conti con la truppa giallorossa. D’altronde il tecnico della Strega lo ha detto più volte davanti ai microfoni: “Noi ci saremo fino in fondo, questo lo posso assicurare”, al netto di una squadra che a volte viaggia sulle montagne russe nel corso di una stessa gara alternando fasi di gioco da stropicciarsi gli occhi a momenti dove la luce sembra spegnersi, a prescindere dai meriti degli avversari.

Il gol della Cavese che ha riaperto la gara

Al “Simonetta Lamberti” è andata più o meno proprio così, con il Benevento assoluto padrone del campo per poco meno di settanta minuti e capace di sbagliare l’impossibile nell’area della Cavese. Poi, al minuto 66′ è arrivato il gol di Saio che ha fatto precipitare la Strega in uno stato d’ansia spropositato tenendo conto della superiorità tecnica e in tutti gli altri aspetti dei giallorossi rispetto ad avversari volenterosi o poco più con il solo Pezzella sopra la media. Dopo la rete dei metelliani, Berra e soci hanno perso quasi tutte le loro certezze rischiando più volte di subire un 2-2 che sarebbe stata una vera e propria beffa per quanto si era visto per un tempo e mezzo. Don Gaetano ha capito la spirale emotiva nella quale era entrata la squadra e per questo ha deciso di passare alla difesa a cinque, ma neanche questo è stato sufficiente per ridare vigore ad un Benevento che ha iniziato ad abbassarsi troppo rinunciando, di fatto, ad imbastire la minima azione anche solo per provare a trascinare la gara fino al novantesimo. 

Difficile capire i motivi di quei venti minuti finali, chiusi con un brivido sul gong quando il diagonale di Diop ha quasi fatto andare di traverso il cardone in anticipo ai tifosi beneventani. In quel frame c’è il punto dal quale deve partire l’analisi di Auteri per comprendere i motivi di un disastro simile con il Benevento che ha rischiato di subire gol con un lancio di 50 metri, a difesa schierata nel quinto minuto di recupero. 

Ma, come detto, la gara contro la Cavese in larghissima parte ha messo in mostra un Benevento scintillante e capace di creare almeno 6 nitide occasioni con un Perlingieri in grande spolvero e utilissimo anche nella capacità di mettersi al servizio della squadra con i suoi assist. Lo ha fatto dopo pochi minuti quando ha servito a Talia un pallone spedito alle stelle dal centrocampista giallorosso mentre poco più tardi si è messo in proprio realizzando il 2-0 (sesta rete stagionale) con un’azione caparbia. Le note liete riguardano anche Manconi, di nuovo in gol dopo oltre un mese e Lamesta, in netta crescita dopo le ultime esibizioni. 

Da rivedere la prova del giovane Veltri al posto di Oukhadda sulla destra, all’esordio stagionale in campionato. Nella sua carriera l’ex Primavera del Benevento ha sempre agito in maniera prevalente al centro della difesa facendo valere la sua tecnica e il fisico mentre in quella zona del campo al “Simonetta Lamberti” non tutto è andato liscio, ma nel complesso la sua prestazione è stata buona.

Ora il torneo osserverà due settimane di sosta con i giallorossi di nuovo in campo il 5 gennaio al “Ciro Vigorito” contro il Catania. La squadra, da domani in poi potrà disporre di sei giorni di ferie con la ripresa fissata per il 28 gennaio quando inizierà la marcia di avvicinamento alla sfida con gli etnei di Toscano, una delle maggiori favorite alla vigilia per la vittoria finale ma che fino ad ora ha deluso le attese.