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Ancora una volta il Benevento deve accontentarsi di muovere la classifica, dando uno sguardo ai risultati delle altre formazioni invischiate in zona salvezza. A mettere un freno alle ambizioni della Strega è ancora una volta il direttore di gara. Come contro l’Ascoli, i giallorossi si ritrovano ingiustamente in inferiorità numerica, vedendo aumentare esponenzialmente le difficoltà. Nonostante l’insensata decisione di Santoro di espellere Tello a inizio secondo tempo, però, la formazione di Stellone (espulso a sua volta) riesce a tenere botta contro il Como, portando a casa almeno un punto. Un risultato che alla vigilia non avrebbe soddisfatto nessuno, ma gli episodi della gara e le decisioni arbitrali hanno voltato le spalle ai giallorossi e sovvertito i giudizi.

Stellone sceglie la linea della continuità rispetto alla gara di Terni. Obbligato il cambio tra i pali, con Manfredini al posto dell’influenzato Paleari, l’unica novità è rappresentata dal ritorno dal primo minuto di Schiattarella. L’avvio di partita del Benevento sembra incoraggiante. Su un traversone di Tello, Improta sfiora di testa mandando la sfera contro il palo alla sinistra di un battuto Gomis. Un’oasi in mezzo al deserto, perché la gara si incanala sui binari dell’equilibrio, con il Como guardingo forte dei sette punti conquistati in una settimana che ne hanno migliorato la classifica. Il resto di un brutto primo tempo è tutto in una punizione di Cerri bloccata a terra da Manfredini e in un sinistro di Foulon che non crea apprensione a Gomis.

La ripresa si apre senza cambi e con la doccia gelata per il Benevento. Ammonito a fine primo tempo, Tello rimedia un altro “generoso” giallo dopo appena due giri di lancette. Una decisione che fa saltare i nervi a Stellone, allontanato dalla panchina. E’ l’episodio che di fatto pone freno decisivo alle ambizioni del Benevento. Se Longo va all-in per provare a prendersi tre punti che chiuderebbero il discorso salvezza, Stellone cerca di salvare il salvabile per evitare che la nave sannita vada alla deriva. Una missione che riesce, perché Manfredini è attento su Cerri e Chajia, riuscendo a blindare la porta giallorossa. A mancare, naturalmente, sono le occasioni offensive ma non si poteva certamente pretendere altro se ai limiti ormai noti si sommano incomprensibili decisioni arbitrali.

Benevento-Como 0-0

Benevento (3-4-2-1): 12 Manfredini; 3 Letizia, 33 Leverbe, 31 Tosca; 16 Improta (42’st 58 Pastina), 27 Schiattarella (21’st 24 Viviani), 4 Acampora (42’st 6 Kubica), 18 Foulon (50’st 11 Jureskin); 8 Tello, 7 Karic; 20 La Gumina (21’st 25 Simy). A disp.: 21 Paleari, 22 Lucatelli, 10 Farias, 17 Agnello, 35 Carfora, 79 Sanogo, 96 Capellini. All.: Roberto Stellone

Como (3-5-2): 32 Gomis; 26 Odenthal, 23 Scaglia, 2 Binks (23’st 7 Chajia); 28 Vignali, 21 Arrigoni (10’st 5 Da Riva), 14 Bellemo, 33 Da Cunha (33’st 11 Parigini), 44 Ioannou; 77 Mancuso (23’st 9 Gabrielloni), 27 Cerri (33’st 63 Cutrone). A disp.: 99 Vigorito, 3 Cagnano, 4 Fabregas, 8 Faragò, 15 Canestrelli, 19 Blanco, 45 Pierozzi. All.: Moreno Longo

Arbitro: Alberto Santoro di Messina

Assistenti: Pietro Dei Giudici di Latina e Daniele Marchi di Bologna

IV ufficiale: Niccolò Turrini di Firenze

Var (AVar): Daniele Minelli di Varese (Damiano Margani di Latina)

Ammoniti: Foulon, Tello, Schiattarella, Letizia per il Benevento, Arrigoni, Bellemo, Gabrielloni , Chajia per il Como

Espulsi: al 2’st Tello per s.a.

Note – Recupero: 3’pt, 6’st. Spettatori: 7.806 (di cui 144 ospiti). Espulso Stellone al 6’st.