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Per come si era messa, tutto sommato è un 2-2 accolto con favore da mister Auteri quello maturato al “Ciro Vigorito”, spartizione della posta che consente al Benevento di mantenere il +6 sull’Avellino quando sul girone di andata stanno per intravedersi i titoli di coda. In sala stampa l’allenatore dei giallorossi ha sottolineato l’ottima prova di chi è sceso in campo elogiando anche chi è subentrato a gara in corso. Queste le sue parole: 

PROVA – “Sarebbe stato un delitto perdere questa gara. Non abbiamo mai rischiato quasi nulla facendoli palleggiare, ma siamo stati sempre compatti, corti e lucidi riaggredendoli immediatamente. Andare al riposo il primo tempo in svantaggio fa un po’ parte della poca logica che a volte contraddistingue il calcio. Abbiamo legittimato il pareggio contro una squadra forte. In qualche prestazione individuale non siamo stati lucidi, ma chi è entrato ha dato un contributo importante. Starita ha fatto una grande cosa sul 2-2”. 

GOL – “Sul 2-1 per loro è stata un’azione un po’ confusa dove non ci siamo posizionati bene. L’assistente aveva prima alzato la bandierina, poi è rimasto fermo. Forse ha deciso l’arbitro, ma nel complesso la sua prova non è mi è piaciuta. E’ chiaro che non è stato lui a determinare il risultato. E’ un pareggio che va accettato. La squadra ha dimostrato di non essere inferiore, anzi, in una serata dove qualche episodio non è andato nel verso giusto”. 

ANGOLO – “Quello di Frascatore è il secondo gol su palla inattiva che subiamo dopo quello di Monopoli. Ci avrei messo la firma a questo punto della stagione. Non siamo stati attenti nel valutare bene la traiettoria della palla, ma quel calcio d’angolo lo abbiamo regalato noi. Non è stato frutto di una pressione”. 

TOSCA – “Volevo una copertura maggiore, oltre al fatto che lui ha grande esperienza per gare simili. Non volevo rischiare Ferrara, è stata una scelta legata all’abitudine a disputare certe gare”.

AVVERSARIO – “L’Avellino ha giocatori strutturati. Sono una squadra forte. Noi siamo stati bravi a giocare in maniera corale limitando il loro palleggio”. 

ATTACCO – “Ho avuto tantissimi dubbi, ma non mi è parsa di vedere una scarsa intesa tra chi è sceso in campo. Semplicemente hanno caratteristiche diverse da Perlingieri. Lanini e anche Starita sono diversi. Alleno un ottimo gruppo dove tutti sanno aspettare il loro momento. La prova è che chi entra lo fa nel modo giusto. Viviani quando è stato inserito ha fatto quello che la gara richiedeva in quel momento. E’ un giocatore che ha qualità, sta facendo un percorso di lavoro importante, dopo che veniva da un’annata in cui non era stato continuo”.