La brutta prestazione di Pisa ha riportato a galla vecchi e mai risolti problemi. Aver chiuso la gara dell’Arena Garibaldi senza mai concludere nello specchio della porta di Nicolas, ha sottolineato (semmai ce ne fosse stato bisogno) la carenza offensiva della Strega. Per la tredicesima volta su trenta giornate, i giallorossi sono rimasti all’asciutto, un dato oggettivo, peggiorato con l’arrivo in panchina di Roberto Stellone. Il tecnico romano aveva riposto grande fiducia nel match con i nerazzurri e invece si è consumato una sorta di tradimento, finendo col registrare la quinta gara della sua gestione senza reti all’attivo. Nelle sette giornate successive al secondo l’avvicendamento in panchina, il Benevento ha realizzato la miseria di tre gol, per una media di 0,42 a partita. Un crollo per un reparto che non ha mai brillato nell’arco della stagione e che necessitava di correttivi a gennaio, ma in grado con Fabio Cannavaro di mantenere una media di 0,94 (16 centri in 17 gare), dopo lo 0,66 con Fabio Caserta (4 reti in 6 match).
Polveri bagnate
Numeri che inchiodano le scelte societarie. Agli errori estivi, si sono sommati quelli invernali e non è un caso che recentemente lo stesso Cannavaro abbia sottolineato l’immobilismo sul mercato, nonostante problemi noti. Del resto basta scorrere i tabellini per rendersi conto di come l’ultimo gol messo a segno da un attaccante risalga addirittura al 15 gennaio 2023: il calcio di rigore trasformato da Ciano contro il Cosenza. Il 1° aprile, giorno di Bari–Benevento, saranno trascorsi esattamente 76 giorni da quella partita. Un’enormità per una squadra bisognosa di punti e alla ricerca disperata della salvezza. A peggiorare la situazione c’è la mancanza di reti su azione, in questo caso bisogna ‘scavare‘ fino all’8 dicembre 2022, giorno di Parma–Benevento, sfida decisa da una rete di Forte. Lo Squalo, nel frattempo, si è accasato ad Ascoli e allora l’ultimo sigillo di una punta attualmente in organico resta quello di Ferrara, quando La Gumina mandò a tappeto la Spal. Era il 12 novembre 2022, ciò significa che al “San Nicola” la Strega si presenterà con un reparto offensivo senza gol su azione addirittura da 140 giorni esatti. Non propriamente il biglietto da visita migliore da esibire.
Solo cinque squadre peggio dei giallorossi
Andando più a fondo nell’analisi dei numeri, all’apparenza freddi ma portatori di verità, c’è un ulteriore dato che sottolinea il fallimento a tinte giallorosse. Tra i professionisti, dunque considerando i campionati di A, B e C, solo cinque squadre sono state capaci di fare peggio del Benevento in termini di realizzazioni. I sanniti, in 30 giornate, hanno messo a segno 23 reti, le stesse del Brescia, arrivando alla sosta con l’attacco più sterile della categoria. Nel massimo campionato, Verona e Cremonese sono ferme a 22 gol, ma di turni ne sono stati disputati 27, tre in meno rispetto alla cadetteria. A pari merito troviamo invece lo Spezia, proprio come l’Imolese, impegnata nel girone B di serie C. Per trovare un minimo di conforto bisogna proprio scendere di categoria, dove ci sono la Vis Pesaro (gruppo B) con 22 reti realizzate e il Taranto e la Fidelis Andria (entrambe gruppo C) con 21. Una magra consolazione, alla luce anche delle 33 giornate disputate in terza serie.
Invertire la rotta
Eloquente, dunque, come serva un repentino cambio di marcia per poter rincorrere la salvezza. Proverà a sfruttare la sosta Stellone, cercando di trasformare in cigni i brutti anatroccoli a disposizione. La ‘fortuna‘ è rappresentata dal ritorno a disposizione di Tello, al rientro dopo la squalifica e capocannoniere della Strega con cinque centri. Un’anomalia, considerando che La Gumina è fermo a quota tre (gli stessi dell’ex Forte) e Farias e Ciano hanno realizzato un solo gol. Mestamente a quota zero Simy e Pettinari, anche se l’ex Ternana ha come attenuanti l’essere arrivato a gennaio e il recente infortunio. Sarebbe probabilmente il caso di battere un colpo, perché il tempo stringe e la caduta nel baratro diventa giornata dopo giornata sempre più concreta.