Benevento – “Ci stiamo allenando alla grande e ci stiamo rilassando molto, direi che a Benevento si sta proprio bene”. Bebe Vio si presenta ai microfoni con un sorriso spiazzante e la pura naturalezza a cui ci ha ormai abituati. E’ nel Sannio insieme ai tanti atleti della Nazionale Paralimpica di Scherma per il raduno iniziato il 25 aprile e che culminerà con la gara internazionale in programma sabato e domenica al PalaTedeschi. “Non ho mai visto una palestra così luminosa”, dice indicando la Sala delle Armi dell’Accademia Olimpica Beneventana Antonio Furno. “Abbiamo in Nazionale molti ragazzi giovani che ce la stanno mettendo tutta per strappare il pass qualificazione per le Paralimpiadi di Parigi 2024. Più ci alleniamo, più opportunità avrà ciascuno di noi. Sappiamo quanto è importante lavorare bene e in sintonia, l’ambiente è fantastico”.
Benevento è anche la casa di Rossana Pasquino, che è a Siviglia per i suoi impegni da docente universitaria e raggiungerà i compagni solo domani sera. ‘Super Ross’, come la chiamano in gruppo, è legata a Bebe da una profonda amicizia: “E’ stranissimo essere qui senza di lei, ma non vediamo l’ora di abbracciarla. Tutto in questa palestra la ricorda, ci sono molte sue foto ma quel che sento è che si avverte proprio la sua anima. Tutti noi la aspettiamo perché la adoriamo follemente. Da quando è venuta ad allenarsi con la Nazionale ha portato una ventata completamente nuova. E’ una persona fantastica”, risponde con una sorta di dichiarazione d’amore alla schermitrice sannita.
Bebe, 25 anni, sa di essere la punta di diamante azzurra sia sul piano tecnico che mediatico. E’ uno dei simboli dello sport italiano per ciò che riesce a trasmettere sia in pedana che fuori, ma la celebrità non l’ha cambiata: “E’ sempre bello conoscere i rappresentanti delle istituzioni ma quando vado a cena con loro mi rendo conto di quanto sia bello condurre una vita normale, di quanto si è fortunati a vivere la quotidianità delle persone comuni. Quei momenti fatti di semplicità. Faccio l’esempio del raduno. Quando vedo tutti i nostri giovani sognare la Paralimpiade e allenarsi per raggiungere quel traguardo non vorrei essere in un posto diverso. Quindi belle le cene, la Casa Bianca e tutto il resto ma non ci sono momenti migliori rispetto a quelli vissuti qui con i miei compagni.”.
E sul piano personale, dopo un periodo negativo caratterizzato da una brutta infezione, c’è tanta voglia di rivalsa: “La condizione non è ancora perfetta, ancora non sto facendo scherma e tra un anno ricomincerò le gare vere. Mi affido al nostro bellissimo staff per la programmazione”. Poi ci scherza su: “Lasciamo spazio ai giovani, che io ho una certa età…”. Sincera sempre, ma questa è una bella bugia.