Tempo di lettura: 2 minuti

di Valentina Scognamiglio

Una splendida apertura per la settima edizione del BCT che vede protagonista di Piazza Roma la poliedrica Micaela Ramazzotti che, attesa da un pubblico trepidante ha portato sul palco più grande del Festival il ricordo di una delle attrici italiane più importanti del secolo passato, Anna Magnani o ‘Nannarella’ come veniva affettuosamente chiamata nella sua amata Roma.

Un delicato ma sentito racconto della vita e dell’arte di questa grandissima attrice è quello che Micaela Ramazzotti ha portato in scena in uno spettacolo scritto da lei insieme a Isabella Cecchi in collaborazione con l’Università degli Studi del Sannio.

Una donna dalla vita tormentata e irrequieta che ha portato in scena tantissime altre donne, tutte estremamente diverse tra di loro che, grazie al bellissimo accompagnamento musicale del maestro Antonello Rapuano e alla proiezione di alcuni spezzoni dei suoi film, hanno preso di nuovo vita, anche se solo per un attimo fugace.

Un’attrice vulcanica, proprio come lo è stata ieri sera Micaela, che ha lavorato con i più grandi registi di tutti i tempi: Fellini, Pasolini e Rossellini, suo gande amore.

“Un’impavida gattara, la gattara più famosa di Roma” come l’ha definita Micaela, una donna forte ma allo stesso tempo fragile che non ha ceduto ad un cinema che alla fine della sua carriera ha provato a snaturarla e piegarla allo scorrere del tempo.

La Magnani, una delle poche attrici italiane ad aver vinto un Oscar come protagonista, proprio come Totò, De Sica, Fabrizi, Sordi, i fratelli De Filippo, Tina Pica e tanti altre attrici e attrici del secolo passato fa parte di questa schiera di artisti che, per colpa di un mondo che sente sempre più il bisogno di andare avanti dimentica pezzi importanti del nostro passato senza i quali non esisterebbe il presente né il futuro e solo grazie a chi si premura di ricordarli, proprio come Micaela ha fatto davanti al pubblico di Benevento, il momento di essere ahimè gettati nel dimenticatoi si allunga quel tanto che basta per sperare che qualcuno riesca a renderli un ricordo non più così tanto lontano.