Sono ore frenetiche a Londra e in tutto il Regno Unito. E’ partito il conto alla rovescia per l’incoronazione di re Carlo III. In vista della cerimonia di sabato 6 maggio, per le strade della capitale britannica, durante la scorsa notte è sfilata la carrozza reale, ma si è trattato soltanto delle prove della processione che accompagnerà re Carlo all’ abbazia di Westminster.
Ma proprio nella celebre Abbazia che ha sempre ospitato le più importanti celebrazioni della famiglia reale inglese, il neo re e tutti i suoi ospiti, troveranno ad accoglierli anche un sannita. Logicamente il riferimento va al più noto dei ‘sanniti d’oltremanica’: sir Antonio Pappano da Castelfranco in Miscano.
Infatti, sarà proprio il direttore d’orchestra della gloriosa Royal Opera House di Londra, che dirigerà l’Orchestra dell’Incoronazione di re Carlo III e della regina consorte Camilla nell’Abbazia di Westminster.
”E’ un programma enorme – ha rivelato alla stampa sir Tony – dirigo per più di un’ ora. Sarò impegnato in cinque pezzi nuovi e tradizionali di autori inglesi. Re Carlo ha scelto il programma nella sua interezza. Pezzi con coro, organo, orchestra, fanfare, sarà una sfida impegnativa. Essere stato scelto è una cosa molto bella”. Non è la sua prima volta: ”Per Carlo avevo già diretto in occasione dei suoi 70 anni. Essere stato scelto è una cosa molto bella”.
Per l’incoronazione sono previste esecuzioni solistiche da parte di alcuni grandi nomi del nostro tempo, come il basso baritono Bryn Terfel e il soprano sudafricano Pretty Yende. Secondo il comunicato ufficiale della Corona, ”una serie di stili musicali e di interpreti fonderà tradizione, eredità culturale e aspetto cerimoniale con le nuove voci musicali di oggi, per riflettere il supporto alla musica e alle arti che re Carlo ha garantito durante tutta la sua vita”. Nonostante l’evento sia stato concepito per essere in linea con i tempi moderni, la tradizione musicale di secoli di cerimonie di incoronazione viene mantenuta e ci sarà spazio per classici di Byrd, Händel, Elgar e Vaughan Williams. Immancabile poi l’esecuzione di Zadok the Priest e delle consuete fanfare per trombe.