Tempo di lettura: 4 minuti

Dopo l’Assemblea diocesana d’inizio anno, si apre ufficialmente in questo week-end, nelle AC della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, l’itinerario assembleare che porterà ai rinnovi dei Consigli parrocchiali, prima, e del Consiglio Diocesano, poi, nel gennaio 2024. Un’occasione di cambiamento, ma soprattutto di verifica e valutazione delle scelte compiute in questi non facilissimi quattro anni (caratterizzati, i primi due, dalla pandemia) e delle prospettive future che orienteranno i passi di un’Azione Cattolica che vuole, sempre più, essere capace di rispondere e corrispondere alle emergenti sfide culturali, sociali e pastorali che definiscono questo cambiamento d’epoca.

Pace, ambiente, lavoro. Ma soprattutto persone. Il servizio associativo consiste nel prendersi cura dei piccoli, dei ragazzi, dei giovani, degli adulti, degli anziani – esordisce il presidente diocesano Giovanni Pio Marenna alla vigilia di questo percorso – ed è un prendersi cura innanzitutto del loro vissuto, delle storie, dei loro sogni. Queste sono solo alcune delle questioni che non possono non interrogarci come Azione Cattolica per far sì che poi, a partire dalle nostre comunità, quegli interrogativi non li traduciamo in azioni e scelte concrete che ci fanno dire da che parte stiamo. E da quale parte stiamo, come dire, dovrebbe essere nello stile proprio dell’AC, visto che il nostro compito principale è quello d’impegnarci a formare, far crescere e maturare le coscienze alla luce del Vangelo e della Parola di Dio. In un’umanità che ha bisogno sempre maggiore (ancora di più in questo momento) di umanità e di speranza da seminare. D’altra parte, i discepoli di un Dio che si fa uomo non possono che provare a vivere così: facendo unità, costruendo sintesi, mostrando che il Vangelo dà pienezza e realizzazione all’esperienza umana”.

L’itinerario assembleare parrocchiale e diocesano punta principalmente sull’ascolto della vita delle persone. Ascolto e dialogo costituiscono la priorità nella costruzione di ogni relazione di fiducia. E in questa prospettiva ci si vuole aprire a strade che le singole persone, forse, non avrebbero mai immaginato di percorrere.

Ciò che invece non è scontato – prosegue il presidente diocesano – ma che è assolutamente necessario e auspicabile è che questo tempo in cui le Assemblee elettive rinnoveranno i propri Consigli parrocchiali (e quindi le responsabilità associative) possa essere un’opportunità di rigenerare la nostra vita associativa e abbandonare schematismi e abitudini che ingabbiano, mentre il mondo là fuori va in tutta un’altra direzione. Sentiamo che stiamo attraversando un tempo sì difficile, ma molto prezioso, dove ogni storia che incontriamo ha qualcosa da dirci. Il Signore ci parla proprio attraverso incontri di fraternità che si fanno apertura all’altro, e quindi dialogo e ascolto non come un qualcosa da fare, ma come un atteggiamento da assumere, pronti ad ascoltare la voce del Signore. L’ascolto costituisce, infatti, lo stile del nostro vivere la fede per dedicarci all’annuncio del Vangelo mediante una testimonianza gioiosa, aperta ed entusiasmante in ogni luogo e contesto. Insieme con tutta la Chiesa, siamo chiamati a partecipare all’unica missione di Cristo per essere prossimi e presenti. valorizzando soprattutto la missionarietà che, come ci ricorda papa Francesco, <<non è un compito tra i tanti dell’Azione Cattolica, ma è il compito. Se la missione non è la forza distintiva dell’AC, si snatura l’essenza dell’AC, e perde la sua ragion d’essere>>. Tutto questo, da pensare e progettare per essere al servizio delle persone e del territorio, in un dialogo costante tra le persone e le generazioni, in un’attenzione altrettanto continua e incessante alla vita delle persone, in un fare rete che generi sempre più alleanze tra gli attori sociali dei paesi che consentano di intraprendere passi comuni (contribuendo a costruire percorsi pastorali), nella cura della formazione culturale e sociale, nell’accompagnamento alla responsabilità (partendo e ripartendo sempre dalla Parola), nella promozione della corresponsabilità, come stile di vita nell’ordinarietà dei cammini formativi associativi”.