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Una firma per l’Italia. Cgil, Uil, Associazioni e Partiti politici hanno dato il via, presso la Sala convegni “Angelo Mario Biscardi” della Provincia di Benevento, alla campagna referendaria per l’abrogazione della legge in vigore dallo scorso 13 luglio per l’Autonomia Differenziata delle Regioni a Statuto ordinario.  L’iniziativa non è solo finalizzata a raccogliere le 500mila firme di cittadini da presentare presso la Corte di Cassazione per poter indire il referendum, ma anche a sensibilizzare sin d’ora l’elettorato a recarsi alle urne a partecipare alla consultazione, ovviamente se la Corte di Cassazione la riterrà ammissibile e quando il Governo fisserà la data del voto, essendo necessaria l’esercizio del diritto di voto della maggioranza (50% + 1) del corpo elettorale nazionale per ritenere valida la consultazione.

Presenti questo pomeriggio Luciano Valle, segretario provinciale della Cgil, e Luigi Simeone, segretario della UIL Avellino-Benevento. Sono note le argomentazioni fortemente critiche che le due Organizzazioni Sindacali hanno espresso contro questa norma voluta in particolare dalla Lega di Salvini, presentata dal Ministro Calderoli e infine fatta propria dal Governo Meloni. Sono anni che, come i partiti di opposizione, numerosi costituzionalisti, uomini di cultura, opinionisti, giornalisti si battono contro questa norma che trae origine dalla Riforma del Titolo V della Costituzione peraltro voluta dallo stesso centrosinistra nel 2001.

Valle ha ricordato quelli che sono i cavalli di battaglia della Cgil contro questa norma: “E’ una legge che spacca il paese, lo indebolisce perché diventerà parcellizzato: ogni Regioni farà a modo suo su sanità, istruzione, ambiente, trasporti etc.. Non si vedrà la visione d’insieme dello Stato che è invece necessaria per garantire a tutti i cittadini uguali diritti a servizi pubblici fondamentali come la sanità e l’istruzione”.

Valle ha definita la battaglia referendaria come una sfida importante: “Ci mettiamo la faccia  e proveremo in tutti i modi di capire la bontà della nostra azione”.

Simeone della Uil ha attaccato: “abbiamo iniziato questa battaglia dal mondo scolastico . Già c’è un paese diviso  e viviamo in paese a due velocità. Si rischia  un arretramento già si parte con un piede zoppo. Noi non ci fermeremo. L’autonomia differenziata non conviene a nessuno”.