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Sono concretamente a rischio in provincia di Benevento 16 dirigenze scolastiche e il relativo personale ausiliario. Il presidente della Provincia sannita Nino Lombardi ha convocato la deputazione parlamentare locale, l’assessore regionale all’istruzione Lucia Fortini, il tavolo provinciale scolastico, i sindacati e i sindaci  per tentare di fermare il provvedimento del Governo Meloni sulle scuole che fissa a 900 alunni il numero minimo di iscritti per salvare l’autonomia scolastica.

Questa mattina, nella sala sonsiliare della Rocca dei Rettori, Lombardi ha tenuto un  tavolo di confronto con sindacati e dirigenti scolastici per tentare di scongiurare le decisioni, che al momento appaiono inevitabili, da parte del Ministro dell’istruzione Valditara che dovrà dare applicazione alla legge. Ancora l’autonomia differenziata sul banco degli imputati e il disegno di legge di Calderoli  indigesto un pò a tutti sulla base del quale rientrano a giudizio di Lombardi anche le pesanti conseguenze di taglio alle scuole: non a caso forse i tagli sono previsti solo per le scuole del Meridione. 

Il presidente Nino Lombardi ha sottolineato: “Occorre fare voce corale. L’autonomia differenziata cererà problemi su scuola e sanità. La politica deve ascoltarci. La cancellazione di presidi scolastici porterebbe ad un danneggiamento ulteriore di una problematica delle aree interne. Occorre difendere il territorio”. Per  Amleto De Nigris, Uil scuola Benevento sarà prioritario difendere il sistema d’istruzione nel nostro territorio.  Luigi Mottola, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Presidi, ha sottolineato la criticità come il Sannio già convive con 12 reggenze a livello scolastico: “Bisogna ora capire su che base poter difendere i parametri dell’autonomia. Il tavolo di lavoro condiviso e solidale  è una buona base ma fondamentale sarà dialogare con la deputazione nazionale per tutelare al meglio il territorio sannita”. Per Vincenzo Delli Veneri della Cgil Scuola il grido d’allarme deve partire da Benevento: “Deve esserci un’azione che risvegli le coscienze di tutti. Questo è un problema molto più grosso della Regione Campania”.

E’ quindi intervenuta Annamaria Morante dirigente scolastica ma oggi facente parte della Cisl: “non bisogna accorpare le scuole sottodimensionate. Bisogna ragionare su una proposta realizzabile”.