“Il diritto ad essere cittadino in questo territorio non sarà garantito”. È la convinzione della Cgil che è intervenuta nuovamente sulle conseguenze pratiche del disegno del Ministro Calderoli sull’autonomia differenziata delle Regioni che ha avviato il suo iter prima della conversione in legge.
Il nuovo affondo è stato portato a termine nel pomeriggio di una conferenza stampa convocata dal sindacato in via Bianchi con la partecipazione del segretario generale della Cgil Campania, Nicola Ricci, e il segretario provinciale, Luciano Valle. Nel corso dell’incontro con i giornalisti i due sindacalisti hanno comunicato di essere pronti a convocare una mobilitazione per affermare la netta contrarietà al progetto del Governo Meloni.
Sanità, dimensionamento scolastico ma anche trasporti: anche su queste materie la insoddisfazione e la protesta della Cgil è forte, pure perché il progetto dell’autonomia non farebbe altro che aggravare le criticità già in atto. “L’autonomia aggraverà le condizioni di questi servizi pubblici essenziali che incidono in maniera determinante sulla qualità della vita” – questo il parere dei sindacalisti. – “Si creeranno le condizioni per un pesante squilibrio della Campania nei confronti dei territori settentrionali. Comparti già al collasso o indeboliti che una volta passato il disegno di legge Calderoli collasserebbero del tutto per mancanza di risorse finanziarie”.
Il settore dell’istruzione nel Sannio, ha affermato Luciano Valle, andrebbe in agonia: il dimensionamento rappresenterebbe una vera e propria spada di Damocle che incombe sulla provincia: “Ci impone di vigilare con la massima attenzione, considerando le implicazioni che ne deriveranno. – Valle sottolinea: “Oggi si contano in provincia 53 istituti dei quali solo pochissime riusciranno a raggiungere i 900 alunni. Già oggi delle 53 scuole del Sannio 12 sono in reggenza; di queste 8 sono normodimensionate rispetto ai parametri 500 alunni e 300 per i comuni montani e 4 sottodimensionate. Accorperemo ancora di più scuole distanti decine e decine di chilometri fra loro in territori spesso impervi, con la rete viaria disastrata del Sannio, col sistema di trasporti praticamente inesistente che non consente i collegamenti tra paesi. Si andrebbero a chiudere le porte dell’unico presidio di legalità e conoscenza, luogo di aggregazione e di incontro oltre che di crescita culturale per i nostri ragazzi che vivono in queste piccole realtà che vedranno definitivamente sancire il loro impoverimento generale”.
Valle ha quindi affermato che nelle prossime settimane si effettuerà una mobilitazione sulla sanità per fermare il decreto Calderoli. Ricci parla di squilibrio: “questo decreto sulla coesione del paese pone un argomento pericoloso. Passerà l’idea di uno squilibrio. Il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata è un atto gravissimo. Occorre opporsi in tutti i modi”.