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Il personale medico non abbandona nessun paziente. I tempi di attesa dipendono dalla patologia di ognuno”. Risponde così, in maniera indiretta, la manager del San Pio Maria Morgante alle dichiarazioni rese nei giorni scorsi dal sindaco di Benevento Clemente Mastella che aveva denunciato i disservizi del nosocomio di Pacevecchia e, in particolare, la struttura del Pronto Soccorso per le lunghissime ore che un paziente oncologico avrebbe dovuto trascorrere in astanteria prima di ricevere assistenza qualificata e cura sanitaria adeguata ai suoi bisogni.

La manager, che questa mattina ha accolto presso il San Pio, come da programma, le reliquie di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, non ha voluto mancare la solenne occasione per ribattere le accuse di Mastella e così ha spiegato che il problema, indubbiamente presente peraltro non solo al nosocomio sannita, è determinato in buona misura dalla carenza dei medici. D’altra parte, oltre il 50% dei pazienti che si presenta al Pronto Soccorso con codice verde e bianco, in realtà, non dovrebbe proprio essere là, ha spiegato la Morgante, che ha aggiunto che questi malati dovrebbero invece presentarsi o richiedere assistenza al medico di base o alle strutture della Guardia Medica. In sostanza, la manager ha fatto rimbalzare le responsabilità del sovraffollamento del Pronto Soccorso sui medici di famiglia.

La Morgante ha precisato: “La problematica è nazionale e non solo del San Pio. C’è carenza dei medici, l’afflusso dei pazienti al Pronto Soccorso è spesso ingiustificato. Evidentemente trovano il Pronto Soccorso come unica soluzione. Noi giornalmente registriamo nel nostro Pronto Soccorso pazienti che potrebbero avere le cure sul territorio perchè molti sono codici bianchi e verdi, ovvero non c’è nessuna urgenza reale. Oltre il 50% dei casi è cosi. La carenza dei medici c’è ed è evidente. Abbiamo provveduto ad una procedura concorsuale ed assunto medici solo per pazienti codici bianchi e verdi dalle 8:00 alle 20:00 per non distogliere le attenzioni dai pazienti con codici arancioni e rossi. Ci rendiamo conto che questo non è sufficiente, ma la gestione degli spazi ai pazienti si confronta con la limitatezza degli stessi. Una soluzione sarà la nuova riorganizzazione del Pronto Soccorso prevista per il primo semestre 2026”. La manager ha quindi affermato: “Il nostro ospedale è sempre più attrattivo, questo per noi è motivo di orgoglio. Le nostre cure sono giuste perciò i pazienti vengono da noi e monitorati quotidianamente”. Infine ha concluso: “Tutto è migliorabile, e può essere programmato e lo stiamo facendo con la nuova ala del pronto soccorso.