Il Presidente dell’Asea (ente gestore della Diga di Campolattaro), Giovanni Mastrocinque, comunica che sono stati aggiudicati i lavori per il piano di indagini e sistema di monitoraggio addizionale per la frana in sponda destra della diga di Campolattaro.
L’inizio degli stessi è previsto nella prima settimana del mese di ottobre e saranno realizzati dall’impresa Geo Consultab srl di Manocalzati (Avellino). Si tratta di un intervento del costo complessivo di circa duecentomila euro, finanziato con fondi FSC dalla Direzione Dighe del MIT che ha positivamente valutato il progetto esecutivo presentato dall’ASEA.
I lavori consistono in una serie di sondaggi geognostici con relative prove di laboratorio e nell’installazione di strumentazione di monitoraggio: piezometri ed inclinometri. Ciò consentirà, a conclusione dell’intervento, di avere una dettagliata conoscenza geotecnica della situazione della sponda, anche ai fini dell’aggiornamento della redazione rivalutazione sismica del versante. La situazione della sponda è già nota dagli anni ’60, ovvero dall’epoca del progetto originario della diga.
La sponda destra quindi, allora interessata da fenomeni di instabilità superficiale, è stata oggetto di interventi di stabilizzazione eseguiti in fase di costruzione del corpo diga; successivamente è stata oggetto di ulteriori interventi di stabilizzazione, infatti sono stati eseguiti due paratie su pali, rispettivamente a monte in corrispondenza della strada circumlacuale, e a valle a ridosso della Casa di guardia e del piazzale antistante l’invaso. In ottemperanza alle cogenti prescrizioni del Foglio di Condizioni per l’esercizio e la manutenzione della diga, l’Asea effettua regolarmente il controllo delle sponde, in particolare della spalla in sponda dx e della strumentazione ivi installata: piezometri, inclinometri, canne drenanti.
I dati vengono poi interpretati ed analizzati in una apposita Relazione geologico-tecnica redatta dal geologo incaricato e condivisa ed asseverata dall’ingegnere responsabile, detta Relazione viene regolarmente trasmessa ai competenti uffici ministeriali. In tutte le Relazioni è attestato che, da anni, la sponda destra non è soggetta a movimenti, certificandone quindi la complessiva stabilità. Come è noto la situazione della sponda destra non ha avuto né alcuna influenza né correlazione con l’esercizio della diga, che di fatto quest’anno ha concluso il proprio ciclo sperimentale, né con i lavori del progetto di utilizzo e potabilizzazione delle acque dell’invaso, in particolare la realizzazione della galleria di derivazione che partirà dalla diga per giungere dopo circa 7 chilometri a monte dell’abitato di Ponte, il cui inizio avverrà nelle prossime settimane.