Orrore a Pannarano. Sono stati i Carabinieri della Compagnia di Montesarchio a trovarsi per primi di fronte ad un macabro spettacolo: un uomo in evidente stato di alterazione nel cortile della sua abitazione, tra le sue mani la testa mozzata del proprio fratello. Gli accertamenti da parte dei militari dell’arma riconsegnano alle cronache l’ennesimo duplicato di Caino che uccide Abele , questa volta alle falde del Partenio.
L’allarme era scattato alle 22.30 circa a seguito di una segnalazione al numero di emergenza per una lite familiare consumatasi in via Piano. Un vicino di casa aveva descritto alla centrale operativa una segnalazione di allarme subito riscontrata dai militari. Il 57enne B.M., già noto alle forze dell’ordine, teneva tra le mani la testa del fratello 70enne con il quale conviveva nella stessa abitazione sovrastante: l’uomo peraltro ha dichiarato subito ai militi di aver ucciso il fratello utilizzato un’ascia.
I Carabinieri a questo punto hanno allertato il Magistrato di turno che a sua volta ha autorizzato l’intervento dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Bonea per forzare l’ingresso dell’abitazione dei due fratelli che risultava chiusa.
I caschi rossi, penetrati all’interno della casa rinvenivano quindi nella camera da letta in posizione supina il corpo del 70enne A.M privo di testa.
Veniva quindi rinvenuta l’ascia, che con ogni evidenza era quella usata per decapitare la vittima. L’abitazione e la stessa arma da taglio venivano posti sotto sequestro mentre il reo confesso veniva subito associato presso la Casa Circondariale di Capodimonte a Benevento.
Se questa è la prima ricostruzione dell’atroce di fatto di sangue, le indagini sono ora in corso per appurare i motivi scatenanti la furia omicida del 57enne.