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Le luci delle candele hanno riscaldato la serata fredda del 25 novembre ad Arpaise, dove nella Piazza Matteo Renato Donisi, seppur con un clima di freddo e di vento burrascoso, le donne, gli uomini e i bambini, hanno partecipato numerosi alla Giornata internazionale per l’eliminazione  della violenza sulle donne, organizzata dall’Amministrazione Comunale, alla presenza del Sindaco Vincenzo Forni Rossi insieme a tutta l’Amministrazione, della numerosa cittadinanza che ha indossato abiti rossi, degli alunni dell’Istituto Scolastico Luigi Settembrini di San Leucio del Sannio, accompagnati dai genitori, dalle insegnanti e dal dirigente scolastico Gennaro Della Marca, dell’Anpas Pubblica Assistenza San Leucio del Sannio e dell’Associazione Guerra di Liberazione di Arpaise.

Un grido forte è partito dalla piccola comunità di Arpaise, basta con la violenza sulle donne, denunciate donne, affidatevi alle forze dell’ordine, non esitate, come avvertite che un uomo violi la vostra sicurezza denunciate. 

Nella Piazza allestita da nastri rossi,  scarpe rosse a terra accanto alle panchine, dove vi erano apposti i nomi delle 106 vittime di femminicidio, i bambini dell’Istituto Settembrini hanno recitato la toccante poesia “Se domani non torno” di Cristina Torres Cáceres, dedicata a Giulia Cecchettin, la giovane ragazza di 22 anni vittima della furia omicida dell’ex fidanzato e cantato la canzone di Ermal Meta Vietato Morire, successivamente l’Amministrazione ha mostrato il video dello straziante monologo di Paola Cortellesi fatto a Sanremo che fa riflettere sul senso di come un amore che sembra vero, può cambiare in un amore malato, possessivo, violento, dove molte volte il comportamento di un uomo violento é frainteso come un gesto di stanchezza, di non violenza e poi lo vediamo dalle cronache di come questi gesti, questi segni sono di chi uccide una donna, di seguito sono state esposte ai presenti degli ulteriori momenti di riflessione sul tema dalle giovani presenti e dall’amministrazione.

Terminata la prima parte in Piazza è partita la fiaccolata che dalla Piazza è proseguita verso il viale comunale, passando dinanzi al monumento ai caduti per poi giungere verso il monumento di Padre Pio, dinanzi la Chiesa dove ci si è soffermati a riflettere, per poi ritornare in piazza e concludere con un minuto di rumore in memoria di Giulia Cecchettin e di tutte le donne vittime di femminicidio. Il comune di Arpaise, ha reso noto nel corso dell’intervento, che l’Ente ed ogni suo membro, si impegna attraverso la partecipazione e il sostegno diretto a tutte le iniziative volte a promuovere una società in cui, la violenza sia ripudiata in ogni sua forma, il corpo e la vita di una donna, così come di ogni persona, non siano mai ed in nessun modo violati, abusati, annientati, negati tanto nella quotidianità che nei contesti di guerra, ognuno si impegni attivamente affinché la violenza nei confronti di ogni donna sia estinta, pertanto da diversi anni il Comune di Arpaise collabora con il Centro Antiviolenza Pro.Ce.Do., Progetto Centro Donna. 

“Se domani sono io, mamma, se non torno domani, distruggi tutto.
Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia.
Sono loro, saranno sempre loro.
Lotta per le vostre ali, quelle ali che mi hanno tagliato.
Lotta per loro, perché possano essere libere di volare più in alto di me.
Combatti perché possano urlare più forte di me.
Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.
Mamma, non piangere le mie ceneri.
Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.”
“Non è tardi per ricominciare
e scegli una strada diversa e ricorda che l’amore non è violenza
ricorda di disobbedire e ricorda che è vietato morire, vietato morire
Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai, 
e ricorda che l’amore non ti spara in faccia mai
figlio mio ricorda bene 
la vita che avrai.