Futuridea del presidente Carmine Nardone ha promosso una due giorni di studi sulle aree interne con la partecipazione ed il confronto di idee tra enti, imprese, start up, i consiglieri regionali Lugi Abbate, Mino Mortaruolo e con la partecipazione dell’assessore regionale Felice Casucci. Il tema della difficoltà e del ritardo delle aree interne è antico, ma è quanto mai attuale: da qui la sollecitazione di Futuridea a tenere viva e forte l’attenzione su una realtà socio-economica di tale rilevanza per il Paese e che incide in termini di presenze. Presso il Salone delle Conferenze della Camera di Commercio, si è discusso di aree in ritardo rispetto al resto del territorio, afflitte dallo spopolamento e dalla denatalità, il cui futuro appare a dir poco nebuloso.
Ad introdurre l’incontro è stato il sindaco di Benevento Clemente Mastella: “Tutti provano a impegnarsi affinché si possano risolvere delle problematiche di queste aree ma non sempre lo si fa in modo coeso. L’economia delle aree interne è molto fragile e la burocrazia tipica di questo paese contribuisce a mettere in risalto quelle che sono le problematiche. In Campania siamo prigionieri delle aree costiere e non capisco il perché ad oggi la Regione ci ha negato un collegamento diretto su gomma da Benevento al nuovo aeroporto di Salerno. Ma con questo modo di agire le aree interne saranno sempre più isolate”. L’ex Ministro della Giustizia, poi, ha spiegato come nelle aree interne ad oggi è sempre più difficile amministrare rispetto ad altrove: “Bisogna lavorare in sinergia e pensare a un futuro davvero diverso, ma l’autonomia differenziata rappresenta un altro grosso ostacolo da superare”. Sferzante l’intervento dell’arcivescovo mons. Felice Accrocca su un tema cui sta peraltro sta dedicando da tempo molta attenzione ed il massimo delle energie, al punto da essere ricevuto in questi ultimi anni dal Presidente della Repubblica e dal Presidente del Consiglio: “Occorre discutere sulla ripartizione delle risorse finanziarie pubbliche ed agire per una tassazione equa”. Mons. Accrocca, poi, ha sottolineato come il grande gap infrastrutturale peggiora le zone delle aree interne: “Occorre intervenire altrimenti si rischia di restare marginali. Occorre una politica forte. Serve cultura e formazione. La semina è lunga ma altrimenti si resterà sempre di più isolati a livello infrastrutturale”.
Maria Beatrice Fucci, referente aree interne Futuridea, ha spiegato: “Non bisogna abbassare mai l’attenzione. Queste zone vivono trasformazioni epocali: la fuga dei giovani è ampia e questi che sono il vero patrimonio dei territori restano abbandonati. Occorre un monitoraggio continuo e un programma innovativo di sviluppo, un principio di rigenerazione per garantire un futuro a questi territori”. Francesco Nardone, di Futuridea, ha spiegato: “Lavoriamo sulle proposte anche di rottura. Il territorio deve essere protagonista e non si possono adottare modelli di sviluppo fallimentari”.
Il vice presidente nazionale della Piccola Media Impresa Pasquale Lampugnale ha spiegato: “Le aree interne sono un tema nazionale. Anche l’Istat ha individuato questo problema che riguarda il Mezzogiorno e alcune aree del nord del paese. Occorrono atti parlamentari concreti e una strategia chiara all’interno del ‘Decreto Sud’ per ridurre i divari con sgravi fiscali e contributivi”. Lampugnale ha sottolineato come Piccola Media Impresa ha elaborato un documento in 10 punti per tentare di superare questa problematica. L’assessore regionale Felice Casucci, infine, ha sottolineato che bisogna “riconoscere alle aree interne il grande valore che hanno. Esse rappresentano realtà identitarie della Regione Campania. Non sono state svendute, anche se in parte modificate, ma sono grandi serbatoi di verità, ricchezza materiale e immateriale su cui ispirarsi. E’ necessario lottare contro lo spopolamento e la desertificazione culturale”.