Le Acli provinciali di Benevento, il Comune di Apice ed il CSV Irpinia Sannio Ets hanno ricordato ieri con una Santa Messa presso la parrocchia di Santa Maria Assunta e San Bartolomeo la figura dello storico sindaco Luigi Bocchino a sedici anni dalla sua scomparsa.
La celebrazione presieduta da don Ezio Rotondi si è conclusa con l’intervento del sindaco di Apice Angelo Pepe. Presenti in platea il presidente regionale delle Acli Filiberto Parente ed i familiari di Bocchino.
«Il legame tra Luigi Bocchino e la nostra comunità – il messaggio del sindaco Pepe – credo sia un qualcosa di indissolubile. Tutto ciò che viviamo e vediamo quotidianamente sono opere e progetti di Bocchino. Certo, l’elemento impattante più rilevante è stata la ricostruzione che ha segnato la vita di questa comunità quando ogni azione è stata posta in essere per raggiungere e coronare quel sogno degli italiani di dare a tutti una casa. Apice, con Bocchino, è riuscita in questa grande impresa».
«Questo legame tra Apice e Bocchino – ha concluso Angelo Pepe – resterà per noi il viatico, la base da cui partire per avviare quel percorso di ricostruzione sociale ed economica di cui Apice ha ancora oggi tanto bisogno».
«Luigi Bocchino è stato un padre per questa comunità – ha voluto sottolineare don Ezio Rotondi – e se ancora oggi dopo 16 anni celebriamo la sua memoria è perché è stato davvero un costruttore di questa comunità. Cristiano profondo, nei suoi discorsi non mancava mai il riferimento alla Sacra scrittura. Ha costruito il tesoro di questa comunità che è la fraternità, la condivisone, la capacità di mettere insieme le persone e di stare insieme e questa è un’eredità molto profonda e importante per la nostra comunità. Bocchino è stato un uomo carico e ricco di speranza, quella speranza che chiediamo a tutti noi, alla nostra comunità e a tutti coloro che vogliono costruire bene il bene comune».
Della figura di Luigi Bocchino ha parlato anche il presidente regionale delle ACLI Filiberto Parente. «E’ stato un uomo – ha detto Parente – che ha saputo cogliere quelli che sono i segni del cambiamento. Ha costruito Apice Nuova ma ha rielaborato in una azione positiva anche il centro storico. Un uomo che stava avanti rispetto alla massa, tanto che è diventato un simbolo per tutti i sindaci, sia per la sua capacità di fare, sia per la sua capacità etica. Ha anticipato di venti anni quella che sarebbe stata poi leadership dei sindaci con la legge Zamberletti di cui lui è stato relatore. Ha dato la sua vita per le istituzioni, per la municipalità. Istruttore della pubblica istruzione, maestro, insegnate, ha saputo dare ad Apice, ma anche alla Comunità montana del Fortore, elementi di condivisione. Ha seminato bene e noi dobbiamo raccogliere quanto da lui ha seminato, più politiche sociali, più azione di condivisione».
«Un ringraziamento particolare, a nome delle Acli – ha aggiunto Filiberto Parente -, alla Famiglia Soricelli, ai nipoti, Gerardo e Pio, ed un abbraccio particolare ad un altro nipote, Sua Eccellenza Orazio Soricelli Vescovo di Amalfi e Cava dei Tirreni. Grazie al parroco Don Ezio Rotondi e un grande grazie al sindaco di Apice Ingegnere Angelo Pepe. Grazie al Presidente del CSV Irpinia Sannio Ets Raffaele Amore e alla direttrice Maria Cristina Aceto per la funzione e comunicazione per i servizi connessi alla manifestazione».
Monsignor Soricelli che, assente per impegni pastorali, ha affidato un suo messaggio per l’occasione a don Ezio Rotondi.