Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Giuseppe Anzalone, segretario generale della Filtcgil Avellino-Benevento.
Ultimamente si parla tanto del PNRR, di FSC, investimenti mirati, futuro e svolta per il mezzogiorno, però, intanto, nulla di tutto questo avviene e chi continua a pagare le conseguenze, per il disagio e il mal servizio offerto, sono gli studenti, pensionati, lavoratori e in modo molto più provato i cittadini residenti nelle aree interne, ovvero quelle fasce più deboli del paese.
Oggi nell’Irpinia e nel Sannio il trasporto pubblico non risulta essere una scelta ma una necessità e tale aspetto richiederebbe un’attenta analisi, entrando più nel merito delle criticità esistenti in tale ambito, possiamo tranquillamente affermare che la rete infrastrutturale ferroviaria e stradale risulta inadeguata ed inefficiente.
Ed ecco, purtroppo, che in queste aree, crescita e sviluppo stentano ad approdare, in modo vertiginoso aumentano le disuguaglianze e la migrazione dei giovani. Il sistema infrastrutturale necessita interventi mirati per esaltare il valore sociale che assume anche il trasporto pubblico sul piano del diritto alla mobilità, garantendo a tutti, indistintamente, la possibilità di usufruirne.
Realizzare una vera interconnessione tra le aree con le direttrici principali del trasporto ferroviario regionale ed interregionale, integrare tra loro la rete dei bus con quella ferroviaria e le nuove tipologie di trasporto, in maniera da diversificare l’offerta con un numero maggiore di soluzioni per soddisfare le esigenze di mobilità delle persone e la movimentazione delle merci, realizzando una gestione dei flussi più adeguata ai bisogni attuali e possibili futuri dei territori interni.
In previsione dell’ammodernamento della rete ferroviaria gestita da EAV, BENEVENTO – NAPOLI Via valle caudina (infrastruttura vitale per la cittadinanza caudina, che paga un gran disagio vista la chiusura della tratta da circa 3 anni), con l’arrivo della AV/AC Napoli-Bari e l’elettrificazione della linea BN-AV-SA, saranno di gran lunga ridotte le criticità attualmente presenti sulle tratte, sia in termini di comfort che di tempi di attraversamento, proprio in prospettiva di tali investimenti, urge fare chiarezza sul destino della piattaforma logistica in Valle Ufita e dello Scalo Merce a Pontevalentino, anche perché sembra si siano perse le tracce, di quelle che erano considerate opere strategiche per la crescita e sviluppo dell’aree interne, sul tracciato della NAPOLI-BARI.
Si può davvero cambiare il volto dei territori attraverso investimenti mirati, valorizzando anche quello che è il patrimonio artistico, storico, culturale e gastronomico, ridando un ruolo di vera meta turistica all’Irpinia e al Sannio. Meno stress, più accessibilità, aumenterebbero in maniera decisiva la qualità della vita dei cittadini di queste aree e di chi, per svariate ragioni, ci si reca. Programmare è l’opposto di vivere alla giornata, e noi abbiamo il dovere, nei tempi giusti, con coraggio, visione e sinergia, nel tentare per davvero a cambiare il volto e il destino dei territori.
Siamo fortemente convinti che il confronto pubblico in questo paese sul tema del gap Infrastrutturale tra nord e sud, aree costiere ed aree interne, non sia più rinviabile; negli anni è diventato un vero macigno per intere generazioni del meridione, impoverendo territori già fragili, riducendo ulteriormente le opportunità occupazionali, tracciando, in modo silente, un futuro senza prospettiva per tanti giovani del mezzogiorno.