Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del Commissario Provinciale UDC, prof. Antonio Verga
La Scuola Torre e il plesso Nicola Sala di Via Marmorale non vanno abbattute ma rese antisismiche così come avviene in Giappone, un Paese ad elevato grado di sismicità. L’Auditorium? Inutile edificarne un altro quando a 100 metri c’è ne uno chiuso da anni, come la Cappella Gentilizia di Palazzo de Simone abbandonata da quarant’anni e mai restituita ai cittadini.
“Ci auguriamo che l’amministrazione comunale di Benevento recuperi un pò di serenità ed eviti di passare alla storia per aver abbattuto due edifici scolastici per emulare gli americani che con i bombardamenti del ’43 distrussero la Cattedrale e il centro di Benevento, facendo oltre duemila vittime tra la popolazione civile. Una ferita ancora aperta nella memoria dei beneventani.” Con questo doloroso ricordo il Commissario dell’UdC Antonio Verga lancia un appello al Comune di Benevento, affinché annulli l’affidamento dei lavori e adotti una nuova progettazione dei plessi scolastici utilizzando le più moderne tecniche antisismiche, come nei Paesi a più elevato rischio sismico come il Giappone, per difendersi dai terremoti e per proteggere quotidianamente la vita dei bambini che frequentano le loro scuole. Oggi l’ingegneria antisismica ha fatto passi da gigante sul piano dell’isolamento e della dissipazione dell’energia sismica, mediante particolari dispositivi che vanno inseriti nelle strutture. Appare, quindi, quantomeno improvvido che un’amministrazione pubblica si ostini a sostenere un progetto inadeguato, per il quale si registra una forte opposizione dell’utenza scolastica, dei docenti, dei genitori, degli abitanti del quartiere, dei commercianti, delle associazioni, dei comitati e delle forze politiche più avvedute. A nessuno è consentito girarsi dall’altra parte e di far finta di non sentire, meno che mai un’amministrazione comunale, che oltretutto, è nell’occhio del ciclone per la contrarietà alla nuova opera dell’intera cittadinanza. C’è anche da sottolineare l’inutilità e lo sperpero di denaro pubblico per la creazione di un nuovo auditorium, visto che a soli cento metri vi è quello del plesso di via Calandra recentemente acquistato dalla Provincia di Benevento, oggi abbandonato ed inutilizzato dai tempi del Bengio Festival, ideato dal compianto avvocato Gigi Giuliano. Ci auguriamo pertanto che la Provincia di Benevento, visto che fino ad oggi l’Università, così come avvenuto per la stupenda Cappella Gentilizia di Palazzo de Simone, non è mai intervenuta per restituirli alla città, questi due gioielli architettonici vengano rapidamente ristrutturati e riconsegnati al territorio e alla fruizione pubblica. Immaginare, inoltre, di chiudere al traffico veicolare via Marmorale, è pura follia senza contare che mai è stata votata una variante al PUC! L’ipotetica chiusura oltre ad infliggere un’ulteriore ferita al tessuto urbanistico della città, arrecherebbe danni irreparabili all’economia locale, alle attività commerciali, al traffico veicolare, alla vita quotidiana della cittadinanza, poiché rimarrebbe un’ unica arteria quella di via Luigi Pirandello, su cui graverebbe tutto il traffico di un agglomerato urbano densamente urbanizzato divenuto un Centro Direzionale per la presenza di Uffici Provinciali, Istituti scolastici, Chiesa di San Gennaro, Inail, Telecom, Banche ed istituti di credito e dell’ex Ente Provinciale per il Turismo di via Nicola Sala.
L’UdC sostiene perciò convintamente le ragioni dei cittadini per evitare che la città continui ad essere sfigurata con la realizzazione di opere decontestualizzate ed inopportune, al solo fine della rincorsa al paniere dei finanziamenti europei, nazionali e regionali, per appaltare opere inutili per il decoro urbano ed architettonico, che costituiscono un sonoro schiaffo in faccia alla millenaria storia e alla cultura della città di Benevento”.