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Ufficializzato lo scorso 3 luglio, Matteo Andreoletti è stato presentato ufficialmente questo pomeriggio in conferenza stampa. Il neo tecnico del Benevento, chiamato a raccogliere l’eredità di ben quattro allenatori e a far dimenticare l’amarezza della retrocessione in serie C, ha affrontato vari argomenti nel suo primo incontro in sala stampa. Di seguito le parole dell’ex tecnico della Pro Sesto.

Girone C – Mi piacerebbe soffermarmi sulle cose positive, un’esperienza altamente motivante e stimolante. Ci aspetta un girone con tanti derby, con tante piazze calde come siamo noi. Sono carico, sono motivato ma sono anche consapevole che sarà complicato. In ogni caso uscirò da questa esperienza più maturo e accresciuto.

Giocatori – A me piace una squadra aggressiva, che vada forte, l’unico modo per farlo è andare forte in settimana. Il primo messaggio ai giocatori sarà di dover lavorare tanto. Mi piacciono squadre che attaccano con tanti uomini, restando sempre equilibrati. Non è tutto da buttare, l’ho detto anche al direttore, il Benevento ha giocatori di ottima qualità, alcuni rientrano da prestiti e sono cresciuti, avremo l’obbligo di valorizzarli. Mi piacerebbe far cambiare idea in merito a giocatori che sono sotto contratto ma vengono da una retrocessione. Quando abbiamo valutato il patrimonio della società, ci siamo resi conto che ci sono tanti giocatori di qualità. Proverò a parlare con tutti, sono consapevole che all’inizio non troverò tanto entusiasmo, non sono uno stupido, ma sono anche convinto di poter far cambiare idea a qualcuno.

Modulo – Non sono legato a nulla, non sono integralista. Voglio una squadra che lavora, solo così si possono centrare gli obiettivi. Vogliamo una squadra di cui si possa essere orgogliosi. Non ho pozioni magiche, conosco solo il lavoro fatto con umiltà, perché ci aspetta una stagione difficile. Il Benevento in C è una società importante, questa può essere un’arma a doppio taglio perché chi ci affronterà lo farà al massimo. Il mio primo compito sarà farlo capire soprattutto ai miei ragazzi, dovremo toglierci dalla testa il fatto che giocavamo a San Siro. In questo momento il Benevento è una squadra di serie C.

Vigorito – E’ innamorato di questa squadra, sono rimasto stupito quando ci ho parlato la prima volta. Obiettivo? In serie C il Benevento non può fare campionati banali. Affronteremo squadre forti ma lo saremo anche noi perché il direttore sicuramente allestirà una squadra forte.

Ritiro – Non mi è mai capitato di partire con un numero così ampio di giocatori. Ci sono tante situazioni, ma la certezza è che ci sono tanti giocatori di qualità, una squadra già forte. La serie C va affrontata con la mentalità giusta, togliendoci dalla testa e mettendo da parte il passato. Non mi interessa la carta d’identità o il curriculum. Le amichevoli le comunicherà la società, non sono un amante di mille test perché penso che in questo momento ci serva lavorare sul campo.

Scelta – Dopo il campionato con la Pro Sesto, straordinario dal punto di vista personale e ringrazio i ragazzi perché se sono qui lo devo a loro, avevo la voglia di misurarmi con una categoria superiore. Avevo la voglia di provare la serie B, lo dico senza arroganza. A fine stagione mi ha chiamato il direttore, abbiamo parlato una mezz’ora e poi non ho pensato più ad altro. Ho percepito un grande entusiasmo, ho trovato un direttore che ha fatto venti anni di serie A e un presidente che mi ha trasmesso determinate cose. Se sono pronto? Non ho paura, dico che se sono qua è perché me lo sono meritato, nessuno mi ha regalato nulla. Alla Pro Sesto tutti ci davano per retrocessi, abbiamo preso sei gol alla prima partita poi abbiamo chiuso in testa il girone di andata e chiuso al quarto posto.

Ambizione – Lo sono, volevo andare in B l’anno scorso figuriamoci adesso. Ho voglia di migliorarmi e qui ho l’opportunità di farlo. Chi indosserà la maglia del Benevento dovrà essere orgoglioso, come lo sono io. 

Entusiasmo – Il senso di appartenenza non è baciare la maglia o andare sotto la curva. Mi piacerebbe una squadra di cui i tifosi vadano fieri, al di là di una palla finita in rete o andata fuori. Se affronti la settimana in maniera seria e lavori il tifoso te lo riconosce. Attraverso il lavoro passa tutto, non ci sono scorciatoie. La mia squadra si deve identificare nel lavoro. Mi piacerebbe che da oggi si partirebbe con un’idea, il nostro spirito deve essere lavorare giorno per giorno solo così si può puntare al massimo. 

Leader – Di leader tecnici ne ho tanti. I leader morali sono quelli che fanno la fortuna, ma oggi dal punto di vista umano non li conosco e non posso dirlo. Voglio parlarci e capire che motivazioni hanno.

Lacune – Mi piacerebbe avere più giocatori a disposizione, credo che l’anno scorso abbiano inciso tanti infortuni. L’anno scorso è stato un problema, faremo il massimo. Quando retrocedi poche cose vanno bene, a me piacerebbe avere avere una squadra propositiva ma equilibrata. A livello di reparti forse in difesa abbiamo qualche lacuna e il direttore saprà intervenire.

Gioco – Il 90% delle squadre che verranno qui, nel nostro bellissimo stadio, metteranno il pullman davanti alla porta. Lo sappiamo, dovremo essere propositivi ed equilibrati. Nel calcio moderno a fare la differenza sono le transizioni, mi aspetto una squadra che appena perde la palla sia brava ad aggredire per riconquistarla. Dovremo essere bravi e coraggiosi,  lavoreremo molto sulla riaggressione.

Approccio – Sono rimasto colpito dal fatto che ogni dipendente del Benevento è messo nelle migliori condizioni per poter lavorare. Questo è importante perché si tolgono alibi a tutti, calciatori compresi. Le strutture non sono da serie C e me le tengo strette. La mia idea è vivere la città, penso che a Benevento non manchi nulla. Ho incontrato tante persone che ci hanno fatto un in bocca al lupo nonostante qualche stagione sfortunata. Con questi presupposti si può pensare di fare bene.