La Miwa Energia Cestistica Benevento fa sua la sfida della seconda giornata di ritorno del girone playout, contro la già retrocessa Fortitudo Messina. Nonostante questo match fosse insignificante ai fini della classifica, le due squadre si sono battute intensamente. A spuntarla è stata la squadra di coach Parrillo, brava a mantenere quasi sempre il vantaggio, nonostante i vari tentativi di rimonta della giovanissima ed insidiosa Fortitudo.
Ad iniziare meglio è Messina, ma la Miwa trova subito la giusta confidenza, portandosi sul +7 con una tripla di Garcia, che costringe al timeout coach Cavalieri. In uscita dal timeout è ancora Garcia ad infiammare il parquet, trovando altre due triple consecutive per il +13 a metà quarto. Gli ospiti si sbloccano con il lungo Kader, capace di realizzare sia dall’arco che nel pitturato. La prima frazione si chiude sul 25-19.
Nel secondo quarto, Messina prova a ricucire il gap con Nnabuife e Marinelli, che trova addirittura la tripla del 31-34 a 3′. I Boars reagiscono subito, riportandosi in vantaggio sull’asse Garcia-Ndour a regalare spettacolo. Si entra negli spogliatoi sul 41-34.
In apertura del terzo quarto, Marinelli trova la tripla del -4, ma la Miwa riesce a mantenere sempre un buon distacco. La Fortitudo prova a riavvicinarsi con Kader, che trascina sino al -3 la formazione ospite. I Boars rispondono con le triple di Garcia e Puca per il momentaneo +12. Un canestro di Nnabuife chiude il terzo periodo sul 62-54.
Nel quarto periodo, la Miwa inizialmente prova ad allungare. Messina, però, tenta la reazione d’orgoglio, toccando il -7 con una conclusione dall’arco di Marinelli. I Boars rispondono affidandosi al solito Ndour, ancora oggi in doppia doppia, che con le sue giocate nel pitturato assicura i due punti alla Cestistica, che trionfa 79-73.
I tabellini
Miwa Energia Cestistica Benevento: Rianna W. 4; Gruosso A. N.E.; Quarta S. 5; Castellitto A. 10; Spasojevic S. 6; Jacimovic M. 2; Ndour R. 20; Invidia S. 3; Puca E. 12; Riviezzo Y. 2; Della Pia M. N.E.; Garcia T. 15; coach Adolfo Parrillo.
