TeSt-TeatroStage con lo spettacolo tutto al femminile “SesSonRose”, sabato sera ha onorato con entusiasmo, grande soddisfazione e riconoscenza il cartellone di Benevento Città Spettacolo, nella bella e ricca sezione Passione Teatro, svoltasi nell’accogliente e suggestivo cortile della Rocca dei Rettori, gremito di spettatori.
Il Laboratorio di Recitazione e Sperimentazione Scenica creato e diretto da Monica Carbini (formatrice, autrice, regista, attrice e doppiatrice) ha proposto con successo una versione light del lavoro conclusivo del suo secondo anno di attività di formazione e produzione teatrale nella città di Benevento, in vista dell’imminente nuova stagione autunnale, che prenderà il via, con lezioni e nuovi spettacoli, da ottobre 2024.
Come tutte le produzioni di Test Teatro Stage, anche lo spettacolo “SesSonRose”, sottotitolo “…l’amore è nell’aria” è il felice risultato di un approfondito lavoro attoriale individuale e, al tempo stesso, di una grande collaborazione corale che ha visto le attrici coinvolte nella ricerca e nell’elaborazione dei testi, alcuni dei quali interamente scritti da loro, così come nella drammaturgia e nella scelta e nella preparazione di scene e costumi.
Ottime l’ideazione e la regia, come sempre curate da Monica Carbini. Apprezzate anche le sue scelte musicali, di raccordo e supporto alle scene, così come le coreografie fresche e originali create invece da Marialuisa Russo.
La messa in scena, in un turbinio multicolore di personaggi reali e surreali, forti e paradigmatici, e di situazioni-limite dal ritmo incalzante, invita a riflettere, volta per volta con distacco, ironia, sensualità, trasporto o spietata oggettività, sui rapporti sentimentali e di coppia, sull’amore e le relazioni, sui pregiudizi e sulle disparità di genere, aprendo piccole finestre sulle diverse epoche e società, attraverso la storia dell’umanità, attingendo alla memoria universale della letteratura, della poesia, teatrale e non, lasciandosi ispirare, adattando e filtrando il tutto da un punto di vista prettamente femminile in una liberissima rivisitazione-rilettura dei più celebri classici per arrivare fino a noi e all’attualità più dolorosa o paradossale.
Le bravissime interpreti, tutte allieve attrici dotate e promettenti, si sono cimentate con energica passione, ora recitando, ora cantando a voce libera, ora danzando.
Mariapia Boffa, ha dato vita a una sensuale, finta ingenua, provocatoria e calcolatrice, Marilyn-Zucchero, dal film “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder, e a una spassosissima Signora Cecioni in un doveroso omaggio alla gigantesca intelligenza artistica di Franca Valeri, che ha scatenato incontenibili risate e applausi. Apprezzata anche la sua performance vocale con l’accenno a Sally di Vasco Rossi.
Francesca Bozzella, con brioso fascino, ha prestato corpo e voce all’incontenibile gelosia di un’attrice pronta, o forse no, alla sua rivincita amorosa (da una poesia di Marina Cvetaeva) e poi alla svagatissima Signorina snob, innamorata del suo cane, sempre ispirata dal genio incontenibile di Franca Valeri.
Alessandra De Figlio è stata una luminosa ma inafferrabile Locandiera, determinata, forte e ribelle, dal capolavoro di Goldoni e poi Armanda, la donna intellettualmente indipendente dal piglio contemporaneo e precorritrice dei tempi dalla commedia Le Intellettuali di Molière. Commovente poi la sua versione di Amandoti, cantata con voce e cuore.
La giovanissima Emma Di Maria ha creato una Saffo posseduta dalla gelosia e vinta dalla follia e una modernissima divertente Beatrice (ispirata a un’idea di Stefano Benni) energica, volitiva, tutt’altro che angelicata, che si lamenta della poca intraprendenza di Dante.
Antonella La Frazia ha presentato “Legittima Difesa”, un suo acuto racconto dedicato alla violenza domestica dai risvolti inaspettatamente sovversivi, e poi una drammatica, intensa, emozionante e vivida rilettura di Filumena Marturano dal capolavoro di Eduardo De Filippo.
Segue accorata e soave la sua versione di Bammenella, così come l’accenno a Era de Maggio che canterà invece come singolare nutrice di Giulietta, interpretata da un’altra giovanissima, Sofia Romolo, che ci ha regalato uno dei personaggi più iconici di Shakespeare, in una palpitante quanto contemporanea versione, graziosa, poetica e innocente, dolcemente sognante ma forte, impavida e decisa.
Marialuisa Russo invece ha incarnato con istinto e misurato rispetto una passionale Molly Bloom, dal capolavoro inavvicinabile del ‘900, Ulisse di James Joyce, e pure una stralunata fioraia ispirata a “Nina”, un toccante testo di Maresa Calzone dedicato alle infinite vittime di femminicidio.
Infine Anna Chiara Serino animata da generoso coraggio si è magnificamente confrontata con il testo dei testi, la storia di Paolo e Francesca, dal V° Canto della Divina Commedia di Dante, e sul finale ha interpretato una frizzante “Wanda Osiris 2.0”, elegante e “fumettosa”, che lancia rose al pubblico e declama versi di fiducia e speranza sul tempo, la vita, la pace e l’amore.
Le scene corali, con l’inquietante quanto commovente coreografia d’apertura costruita intorno al feroce monologo “Legittima difesa” di Antonella La Frazia, e poi la divertente parodia sull’amore e Biancaneve, che apre a scenari LGBTQIA+, così come il romantico e delicato passo a due con Francesca Bozzella e Marialuisa Russo, sono state particolarmente efficaci e di potente impatto visivo ed emotivo.
Il folto pubblico, sempre caloroso, ora particolarmente divertito ora commosso, ha tributato grandi applausi a scena aperta durante tutto lo spettacolo, sottolineando con sentita partecipazione i momenti più divertenti, toccanti o coinvolgenti, fino al liberatorio finale sulle note di Lady Marmelade.
Grandi applausi e numerose grida di apprezzamento hanno salutato le brave artiste.